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Piacenza. Amazon chiude i cancelli. I sindacalisti devono entrare con i carabinieri

Dopo che Amazon non si è presentata al tavolo convocato dal prefetto di Piacenza, i sindacati hanno proclamato uno sciopero di due ore a fine turno e organizzato un presidio davanti ai cancelli. L’azienda non voleva far entrare i sindacati in azienda per tenere le assemblee già programmate. Queste si sono potute tenere solo dopo l’intervento di polizia e carabinieri che hanno accompagnato i sindacalisti nello stabilimento di Castel San Giovanni. 

“Troppa pressione”, si sono lamentati con il prefetto di Piacenza i dirigenti Amazon, preoccupati per la presenza di un presidio di lavoratori davanti alla Prefettura (che però è stato annullato) in concomitanza dell’incontro.

Si tratta del secondo sciopero proclamato alla Amazon di Piacenza. Quello precedente era stato convocato in occasione del Black Friday quando l’azienda aveva registrato un picco di ordinativi. Amazon dichiarò una partecipazione allo sciopero del 10%, per i sindacati invece hanno scioperato il 50% dei lavoratori tra quelli con contratto a tempo indeterminato. Pochi invece tra quelli con contratti a termine (circa la metà dei dipendenti) e quindi più ricattati dall’azienda. Alcune settimane dopo c’è stata una spezione da parte del Ministero del Lavoro per verificare le condizioni dei lavoratori all’interno dell’impianto piacentino di Amazon.

 

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