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Abilitati scuola dell’infanzia e primaria: nessuno si salva da solo

Diversi lavoratori della scuola in questi ultimi anni si sono dovuti mobilitare per salvaguardare il loro lavoro e le loro vite: i docenti spediti per l’Italia dalla mobilità farsa, gli abilitati TFA PAS  e di Scienze sulla Formazione Primaria, esclusi ingiustamente dalle GaE, i docenti precari delle superiori che rischiano di restare “stabilmente precari” grazie all’assunzione tramite FIT, che li costringerà a un contratto a tutele crescenti e con uno stipendio da fame, i diplomati magistrali umiliati dall’ennesima sentenza politica che capovolge vite e mette a rischio migliaia di famiglie.
Come USB pensiamo che da tutti questi abusi e mobilitazioni la scuola intera debba trarre una unica forte lezione: nessuno si salva da solo. Crediamo che l’unione delle lotte dei lavoratori su obiettivi realistici e senza corporativismi sia fondamentale e rimanga l’unico strumento per contrapporsi ad una controparte che determina a colpi di sentenze o di decreti delega le nostre vite, la qualità del nostro lavoro e la ricaduta didattica sugli studenti. Riteniamo che puntare su moratorie o dilazioni, su ulteriori ricorsi o richieste ai vari politici in cerca di accreditamento per le prossime elezioni, per non parlare della proposta di creare assemblee settoriali temporeggiando e perdendo tempo prezioso sia assolutamente controproducente.
Pensiamo che non si possa pensare ai docenti senza riflettere sulla condizione del personale ATA, crediamo che sia necessario costruire solidarietà tra lavoratori creando mobilitazioni unitarie, per cercare di costituire una rappresentanza che non sia opportunista, farsesca o funzionale al sistema di chi pratica il divide et impera. Non ci sono soluzioni alternative a quella di tornare a essere uniti nel praticare il conflitto. Non ci può essere una soluzione per i diplomati magistrale diversa da quella per i laureati in scienze della formazione primaria, non si può pensare allo sciopero settoriale della sola scuola primaria se non si coinvolge anche il resto della categoria allargando lo sguardo sulle condizioni di lavoro generali e sul “precariato a sistema” del FIT che per adesso sembra toccare solo i docenti della secondaria.
Nessuno si salva da solo. Nessuno si salva senza rivendicare la sacrosanta assunzione in ruolo per tutti i lavoratori in servizio da più di tre anni. Nessuno si salva se non si mettono in campo rivendicazioni collettive come la richiesta che invieremo al MIUR affinché nel decreto di prossima pubblicazione per la fase transitoria, previsto per tutti gli abilitati TFA e PAS della secondaria, vengano inseriti anche tutti gli abilitati della scuola primaria e della scuola dell’infanzia.
Non sappiamo quali siano le reali intenzioni di chi propone soluzioni attendiste, giudiziarie o normativamente inapplicabili. Sappiamo che adesso è ora di continuare la mobilitazione reclamando soluzioni reali e diritti per tutti, a partire dall’inserimento di una fase transitoria anche per infanzia e primaria che a camere inattive rappresenta l’unica soluzione vera e percorribile.

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