Fabio Colucci, membro del Coordinamento regionale USB Basilicata Lavoro Privato e lavoratore della Domar Spa (azienda metalmeccanica materana) è stato sospeso dal lavoro in via cautelativa in attesa che giustifichi quanto gli viene contestato. Ed è una contestazione infamante, oltre che completamente costruita dal padrone per buttare fuori Fabio, e con lui l’unico sindacato che sta provando a far valere i diritti di tutti in un’azienda, la Domar, dove non esistono diritti!
Fabio è stato accusato di aver usufruito impropriamente della legge 104, peccato per l’azienda che Fabio non abbia fatto alcuna richiesta di 104 nei giorni in questione ma avesse chiesto delle ferie. Un’azione arbitraria che non trova altra spiegazione se non nella volontà del padrone di inventarsi punizioni altrimenti inesistenti.
Una manovra costruita ad arte dal padrone per poter licenziare un dipendente scomodo, un lavoratore che aveva iniziato a fare domande “inopportune”, ad esempio:
perché in Domar non si usufruisse dei 30 minuti di mensa giornaliera o perché non venisse corrisposta l’indennità economica;
perché la pausa fisiologica fosse di 10 minuti anziché di 17 minuti;
perché non esistesse una bacheca sindacale;
perché non si fosse mai tenuta un’assemblea dei lavoratori;
perché l’azienda pur essendo firmataria del Ccnl metalmeccanici non avesse mai consegnato ai lavoratori copia del contratto;
perché non esistessero livelli per i lavoratori se non quello assegnatogli al momento dell’assunzione (il secondo);
perché non gli venisse corrisposto il premio;
perché non vi fosse una contrattazione aziendale;
e ancora la mancata conoscenza di figure previste per legge e fondamentali per la sicurezza di tutti i lavoratori come il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ecc. ecc.
L’elenco sarebbe infinito! In Domar di tutto ciò non si sa nulla e non vi è il diritto per i lavoratori di fare domande a riguardo altrimenti si rischia il licenziamento! Insomma domande troppo invadenti in un luogo dove vige l’autoritarismo, dove il lavoratore deve imparare a stare muto prima ancora di imparare correttamente la propria mansione.
Troppa “arroganza” da parte di Fabio che tre mesi fa ha deciso di iscriversi a USB, un ulteriore affronto per la Domar, che di fronte a tanta “ provocazione”, di fronte al fatto che Fabio proprio non vuole starsene muto, fa partire la rappresaglia e una serie di contestazioni disciplinari. Il padrone ha attuato il motto tanto in voga nel secolo scorso, ma che sta prepotentemente tornando in funzione sui luoghi di lavoro, punirne uno per educarne cento!
Fabio prima di iscriversi a USB e iniziare l’attività sindacale non aveva mai subito un provvedimento disciplinare (in 8 anni di lavoro), adesso nel giro di pochi giorni ben tre contestazioni, a dimostrazione che su di lui si è esercitata una evidente condotta antisindacale!
La Domar sappia che Fabio Colucci avrà tutto il supporto del caso da USB, che Fabio dimostrerà di non aver commesso alcuna infrazione e che quanto orchestrato a suo danno verrà smascherato.
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