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Treofan. Rischio licenziamenti. Oggi incontro al Ministero

Sono 78 i dipendenti della Treofan ( potrebbero aumentare coinvolgendo l’indotto) che rischiano il posto di lavoro e che da giorni protestano contro la Jindal Group, azienda indiana che lo scorso 24 ottobre ha acquisito la proprietà dell’azienda dalla Management & Capitali. La Treofan è un’azienda che si occupa della produzione di film polipropilene per imballaggi alimentari. Ha due sedi, una a Terni e l’altra a Battipaglia (Salerno), e in totale sono 200 i lavoratori occupati nelle due sedi che rischiano il licenziamento. Il gruppo siderurgico indiano Jindal ha acquisito lo scorso anno anche le Acciaierie di Piombino ma dando lavoro solo a 300 operai (che dovevano salire a 700 lo scorso autunno) e ad una quarantina di addetti alle pulizie e alla manutenzione. Gli operai delle Acciaierie di Piombino erano oltre duemila ma quattro anni fa erano state chiuse dal gruppo Aferpi, finite poi in una nebbiosissima ipotesi di acquisizione da parte della Cevital ed infine acquisite da Jindal.

Oggi i lavoratori della Teofren hanno un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Ieri è stato convocato uno sciopero negli stabilimenti di Battipaglia e di Terni.

Le preoccupazioni che avevano tenuto in apprensione gli operai nelle scorse settimane purtroppo hanno preso forma. Oggi i militanti di Potere al popolo Salerno e di Potere al Popolo Terni saranno davanti ai rispettivi stabilimenti con la diffusione di un volantino per sostenere e rilanciare la lotta” scrive in una nota Potere al Popolo.

Non ci rassicura né la prosecuzione del blocco della produzione a Battipaglia nè il tentativo di rimandare al nuovo incontro previsto per il venerdì 11 Gennaio al Mise per la risposta su un’eventuale ripartenza della produzione e poi alla diffusione del piano industriale prevista per il 24 Gennaio. Lasciare che si ingaggi una battaglia sul campo scelto dalla proprietà che prova a rimandare continuamente il momento delle “risposte definitive”, provando a sfibrare e a frammentare una lotta che fino ad oggi ha visto il gruppo dei lavoratori unito e deciso, è un pericolo che rischia di farsi sempre più concreto”.

In queste ore è necessario incanalare la rabbia e la legittima stanchezza degli operai al fine di innescare una nuova fase della battaglia per il posto di lavoro e per la dignità. Passare al contrattacco portando le due ore di sciopero già convocate dalle sigle sindacali per Giovedi 10 Gennaio, a raddoppiare e a triplicarsi, costruendo uno sciopero generale e una grande manifestazione unitaria dei poli industriali di Battipaglia e Terni, lanciando anche a Terni un presidio permanente h24 davanti ai cancelli dello stabilimento.

Sosterremo le lavoratrici e i lavoratori con una campagna di solidarietà per supportare la mobilitazione permanente. Riteniamo sia necessario un rilancio complessivo del conflitto che parta innanzitutto da un piano d’azione congiunto di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Treofan Italia spa. Ma crediamo anche che sia da respingere il tentativo portato avanti dai nuovi vertici aziendali di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, insistendo sulla profittabilità dello stabilimento ternano e ribadendo in maniera abbastanza esplicita le difficoltà per l’inquadramento del polo di Battipaglia nel nuovo piano industriale. Costruire un fronte comune di lotta è fondamentale per rispondere oggi all’attacco verso il polo di Battipaglia e prevenire un ulteriore attacco, più avanti, al polo di Terni. 

Ci interroghiamo sulla politica che il Ministro Di Maio e i partiti di governo intendano portare avanti in questa vertenza. L’impatto di un’eventuale chiusura dello stabilimento -che solo a Battipaglia conta in totale tra dipendenti e indotto più di duecento lavoratori – sarebbe devastante. Jindal non ha acquistato solo un’azienda ma si è fatto carico del destino di un territorio e di centinaia di famiglie”.

I politici che in questi giorni hanno affollato il presidio davanti ai cancelli di Battipaglia, non ultimo il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, hanno il dovere di mettere in campo una strategia ferma e chiara nei confronti del gruppo industriale indiano a cui non deve essere consentito di venire a depredare un territorio già ampiamente sfruttato e mortificato nel corso degli anni. Il Governo deve considerare tutte le possibili prospettive, entrando in questa vertenza con decisione e autorevolezza valutando ogni possibile ipotesi di rilancio del polo di Battipaglia e del futuro occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici.

Potere al popolo continuerà a supportare la lotta e a dare ogni sostegno affinché si vinca. Ne ha bisogno chi alla Treofan di Battipaglia e Terni lavora. Ne ha bisogno il territorio in cui viviamo.

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