Era stata una sentenza vergognosa quella contro la lavoratirce della Cidiu (società per la raccolta rifiuti torinese) che aveva preso un monopattino dai rifiuti. Adesso la Corte d’appello della sezione lavoro del tribunale di Torino che ha ribaltato la sentenza di primo grado e sentenziato che non avrebbe dovuto essere licenziata.. Elisabeth Aicha Ounnadi era stata licenziata a giugno di due anni fa, accusata dall’azienda, la Cidiu Servizi, di aver rubato un monopattino che la donna aveva ricevuto da una collega la quale lo aveva preso dal deposito dei rifiuti da riciclare dicendole di regalarlo a suo figlio di otto anni. Quell’episodio aveva fatto scattare la contestazione disciplinare e Ounnadi era stata licenziata dopo undici anni di servizio.
La dipendente aveva impugnato il licenziamento. Il giudice di primo grado aveva però giudicato il provvedimento disciplinare eccessivo ma poi aveva comunque confermato il licenziamento perché – si leggeva nella sentenza – “secondo la legge, il comportamento della donna aveva violato il regolamento e lei non poteva non sapere che stava prendendo un bene dell’azienda” ossia un monopattino buttato tra i rifiuti.
Ora la corte d’appello ha disposto l’immediato reintegro dell’operatrice. “Il licenziamento viene annullato per insussistenza del fatto”. Se anche il monopattino è stato sottratto dal cumulo di rifiuti che sono un bene aziendale, quell’episodio non basta per confermare il licenziamento della dipendente.
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