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Il divieto allo sciopero generale del 12 aprile sul tavolo del governo

Il problema della repressione del diritto di sciopero verrà posto dalla Usb al vicepremier e Ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, nel corso dell’incontro tra il ministro e le maggiori confederazioni del Paese previsto per oggi  mercoledì 13 marzo. L’Esecutivo nazionale dell’Unione Sindacale di Base ha deciso infatti di proseguire nella preparazione dello sciopero generale promosso dalla maggiore confederazione sindacale di base per il 12 aprile.
A tale scopo, ha presentato un ricorso con procedura d’urgenza al Tar di Roma, per ottenere l’annullamento del provvedimento censorio emesso dalla Commissione di garanzia sul diritto di sciopero.
Quest’ultima, con una “Indicazione immediata”, ha infatti intimato all’Usb di revocare lo sciopero del 12 aprile perché indetto prima che fosse effettuato quello dell’8 marzo, che lo stesso sindacato aveva proclamato assieme ad altre organizzazioni sindacali nell’ambito della giornata mondiale di lotta delle donne.
In una nota l’Usb fa sapere che considera assolutamente irragionevoli le motivazioni addotte dalla Commissione, trattandosi di uno sciopero generale, che si terrà a ben 35 giorni di distanza da quello effettuato con ottime percentuali di adesione l’8 marzo.

Lo sciopero generale del 12 aprile è stato convocato da Usb per protestare contro le politiche di austerity che l’Unione Europea impone ai Paesi del sud dell’Europa;  per l’abrogazione totale della legge Fornero; per l’istituzione di un vero reddito di cittadinanza, universale e incondizionato; per la crescita dei salari e l’abbassamento delle tasse anche al lavoro dipendente. In pratica le quattro questioni all’ordine del giorno nell’urgente agenda sociale e politica del paese e dei lavoratori

 

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