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Poliziotti impiegati negli uffici. La militarizzazione del Viminale

Al di là delle battute e dei selfie, dei libercoli editati con Casapound, la trasformazione del ministero dell’interno – organo in parte destinato a compiti di “repressione militare”, in parte di grande responsabilità civile (basti pensare al controllo della macchina elettorale) – prosegue nella direzione già fissata con Minniti. A dimostrazione ulteriore, se fosse necessario, della perfetta identità di vedute tra la destra estrema e il Pd.

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PROCOTOLLO D’INTESA – DECRETO E GRUPPO DI LAVORO ART.36 Legge 121/1981

Il   15.02.2018, doveroso ricordarlo, con l’allora Ministro Minniti, le altre 00.SS.  (a pochi giorni delle elezioni politiche del 04.03.2018) decisero di firmare un accordo c.d. “protocollo d’intesa”, che rinviava per l’ennesima volta l’applicazione dell’art.36 delle Legge121/1981. Il Sottosegretario di Stato On.le Carlo Sibilia, con un decreto costituiva un Gruppo di lavoro con il “compito di individuare i procedimenti amministrativi di competenza del personale contrattualizzato… “. Le altre 00.SS. si sono “spese” per informare (?) che l’obiettivo del Gruppo di lavoro era quello di individuare, entro la data del 31.03.2019, quali fossero i compiti e le attività da attribuire al personale (contrattualizzato) dell’Amministrazione civile dell’Interno.

CHE STRANO!

Il Sottosegretario intende individuare i procedimenti amministrativi da assegnare al personale contrattualizzato, mentre una legge dello Stato, dal 1981, stabilisce (ormai da 38 anni)  quali  FUNZIONI  E COMPITI  spettano  al personale  non dirigente dell’amministrazione  civile dell’interno.

Su questo la legge NON AMMETTE DUBBI: i compiti amministrativi, contabili e patrimoniali sono di competenza di quel personale contrattualizzato; tutto il  resto sono atti illegittimi, che vanno oltre  il testo  e il riconoscimento giuridico dell’art. 36 della legge 121/1981. 

Nel 2010, anche l’allora capo della Polizia, durante una cerimonia presso l’Aula della Scuola Superiore di Polizia, AFFERMO’ SENZA  SE E SENZA  MA:   ” …. come la riforma della pubblica sicurezza sia stato un iter travagliato e coraggioso al contempo, che ha portato ad una chiara definizione di ruoli, compiti, funzioni ed obiettivi da realizzare (dei poliziotti),  … e realizzazione pratica  di quanto già previsto.”  

Oggi, fa specie  tale  distorsione  giuridica  delle  norme  e  delle  procedure  avviate,  ignorando  la  vera  emergenza  al  Ministero dell’Interno, quella di un piano straordinario delle ASSUNZIONI del personale dell’amministrazione civile, nel rispetto di una corretta e ordinata lettura del FABBISOGNO del personale non dirigente. 

Un endemico problema nel Ministero dell’Interno, considerate  le prossime  uscite “Quota 100” e gli ordinari pensionamenti,  in cui il  rischio paralisi in diversi uffici (Prefetture – Questure  e Uffici P.S.) è reale!

Ennesima beffa per il  personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno  in servizio  presso gli Uffici della  Polizia.  I  vertici  del  nostro  Dicastero,  per  distrarre  tutti  dai  reali  problemi  di  cronica  carenza  di  organico, focalizzano il   dibattito  su  atti  illegittimi,  alimentano,  come  sempre,  un clima di  malessere tra due  categorie, tenendo all’oscuro la corretta lettura delle norme di legge e direttive, un modo semplice per rinviare tutto, con danni alla collettività! Vecchi schemi e vecchie liturgie di puro gattopardismo!

L’U.S.B. sin dall’inizio aveva protestato, fatto richieste di chiarimenti, solleciti,  segnalato  iniquità e assurdità sul mancato rispetto di una Legge (121/1981) e della direttiva  Napolitano del 1997.

L’Amministrazione, forte delle firme delle altre 00.SS.   ha preferito continuare a violare una Legge dello Stato e beffarsi dei propri dipendenti,  sempre  più abbandonati  e umiliati da contratti  e accordi creati ad arte, per tagliare salari, ridurre diritti e cancellare  la dignità dei lavoratori pubblici.

L’U.S.B. aveva anche rappresentato che quella stessa Legge aveva previsto specifiche garanzie al personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno: «ART.  107. (Passaggio ad altre amministrazioni civili o ad altri corpi militari dello Stato) … .il passaggio all’Amministrazione civile dell’interno e ad altre amministrazioni dello  Stato, salvaguardando i diritti e le posizioni del personale appartenente ai ruoli dell’amministrazione ricevente»; garanzie che dovevano  essere  applicate  nei casi dei passaggi di carriera o progressioni  economiche,  ma nessuno ha voluto tutelare  il personale  interessato,  e si è preferito  firmare  accordi  di natura opposta  a danno del personale  e dell’efficienza  di tutto  il Dipartimento  dell’Amm.ne  Civile. 

Si ha la sensazione  di assistere  ad una sorta di “Circo” dove,  da ben 38 anni, gli unici “spettatori” paganti risultano essere quelli appartenenti al ruolo del personale contrattualizzato non dirigente dell’Amministrazione  Civile dell’Interno.

Ai lavoratori è diretto il   materiale  elaborato da USB Interno, una nota tecnica  ma significativa,   in cui si chiede  al Ministro  dell’Interno  e al Ministro  del  Lavoro  il  rispetto della libertà di una conoscenza  più approfondita  sul caso,  un circostanziato  documento  del Sindacato,  doverosamente  composto  per far sapere  anche  ai cittadini come vanno le cose al Ministero dell’Interno.

Roma, 6 maggio 2019

U.S.B. Pubblico Impiego- Coordinamento Nazionale Ministero Interno

Al Ministro dell’Interno – Onorevole MATTEO SALVINI

Al Ministro del lavoro – Onorevole LUIGI DI MAIO

Al Sottosegretario di Stato Onorevole CARLO SIBILIA

 

 

Oggetto:    Legge nr 121 del 1981 – Nuovo ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e Regolamento del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia – grave violazione e stravolgimento delle norme vigenti. Richiesta di intervento.

    In merito all’oggetto questa O.S. USB P.I. Interno intende rappresentare alle SS.LL. che il sottosegretario di stato On.le Carlo Sibilia, in data 11 dicembre 2018 ha emanato un proprio decreto finalizzato alla costituzione di «un “Gruppo di lavoro”, con il compito di individuare i procedimenti amministrativi di competenza del personale contrattualizzato di livello non dirigenziale dell’Amministrazione civile dell’Interno negli Uffici centrali e periferici dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.  Il Gruppo di lavoro, coordinato dalla dr.ssa Isabella FUSIELLO, Dirigente Generale di Pubblica Sicurezza, Questore di Trieste, …» (in allegato). Il summenzionato provvedimento, come si preciserà più avanti, è stato costruito su presupposti che hanno stravolto la norma indicata in premessa, incurante del già grave malessere organizzativo esistente negli uffici e nelle relazioni tra il personale con ordinamento e obblighi di funzioni completamente differenti (amministrazione civile dell’interno e polizia di stato). Un atto, insomma, quello del decreto-gruppo di lavoro connesso con quello del protocollo d’intesa sottoscritto in data 15.02.2018 con tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno, non certo dalla USB P.I. Interno, strumentale e fuorviante che appare a dir poco inammissibile e privo delle qualità legittime richieste. Difatti, dalla lettura dell’art. 5 del Decreto del Ministro dell’Interno N. 5004/M/3 Uff. I – AA.GG. datato 5 luglio 2018 (in allegato), traspare in modo evidente che le prerogative di cui al citato art. 5 non hanno previsto l’emanazione dell’atto in questione, tant’è che nelle premesse non viene citata nessuna delega del Ministro, valida per consentirne la costruzione e la sottoscrizione del medesimo …  

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