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Bologna. Volante della polizia travolge e uccide un rider

Oggi arriva la notizia dell’ennesima morte sul posto di lavoro, ieri sera un uomo di 51 anni che stava consegnando pizze a domicilio è stato travolto da una volante della polizia ed è morto. Come prima cosa vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla famiglia e a tutti i cari della vittima.

Questa morte però deve farci riflettere sulle condizioni di lavoro dei riders. Persone che ogni giorno rischiano la vita in sella a una bici o ad un motorino, costretti a ritmi disumani per via del sistema di ranking imposto dalle piattaforme che spinge anche a forzare ogni misura di sicurezza pur di aumentare la velocità delle consegne. Tutto ciò non fa che aumentare la competizione fra lavoratori e i profitti delle multinazionali della gig economy che obbligano anche le attività locali ad abbassare le retribuzioni per rimanere competitive e non essere spazzate via dal mercato e a pagarne il prezzo sono sempre i lavoratori.
Questo episodio smonta anche la retorica dei “lavoretti”, funzionale al mantenimento delle condizioni di precarietà e iper-sfruttamento a cui sono sottoposti i riders; quello del rider non è un “lavoretto per studenti” ma è un settore in cui si trovano lavoratori di tutte le età e che a volte devono anche mantenere una famiglia con i risibili guadagni che ne derivano.

Non possiamo farci bastare le dichiarazione d’intenti, dobbiamo lottare perché a questi lavoratori venga restituita la dignità che meritano e che vengano riconosciuti come dei lavoratori dipendenti a tutti gli effetti. Fine immediata del cottimo e riconoscimento del diritto alla malattia e all’infortunio.

Non possiamo più sopportare questa strage che si consuma sui posti di lavoro, vogliamo diritti e salari dignitosi per tutti! Per questo abbiamo deciso di mobilitarci e alle 18 saremo anche noi in Piazza del Nettuno!

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