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Roma si è fermata per l’agitazione nei trasporti. Domani la controrelazione della Usb sul diritto di sciopero

Per molti è stata una sorpresa, per chi ha dimestichezza con l’aria che tira tra i lavoratori no. A Roma sono state infatti altissime le percentuali di adesione allo sciopero dei trasporti proclamato da Usb e Orsa: gli autisti, i macchinisti e tutto il personale adibito al trasporto pubblico hanno risposto massicciamente all’appello in difesa della salute sia di chi lavora sia delle decine di migliaia di passeggeri che ogni giorno utilizzano la metropolitana e gli autobus di superficie.

Nel corso della giornata di sciopero, una delegazione di lavoratori dell’Atac e Cotral si è data appuntamento sotto la direzione del servizio Spresal della Asl RM2 per chiedere un’ispezione urgente e la messa in sicurezza dei lavoratori e degli utenti per le aree a rischio di inquinamento da polveri sottili, che nei tunnel e nelle stazioni della metropolitana sforano anche di cinque volte i limiti di legge. La Asl ha sostenuto che non è di sua competenza predisporre i controlli in quanto alcune aree, come quelle della metropolitana. sono considerate promiscue. Il risultato? Non si sa chi dovrebbe intervenire per primo e di conseguenza tutti se ne lavano le mani.

Possibile che tra le tante autorità competenti, dall’amministrazione comunale alla direzione di Atac, dalla Prefettura al servizio Spresal e all’Ispettorato del Lavoro nessuno senta di dover intervenire con carattere di urgenza su una questione che investe la salute di centinaia di migliaia di persone?

Lo sciopero organizzato da Usb e Orsa sembra essere l’unico strumento per sollevare la questione. Uno sciopero sempre più limitato e ristretto dentro vincoli stringenti che la Commissione di Garanzia sugli scioperi vorrebbe ancora più limitativi. L’obiettivo è tappare la bocca ai lavoratori per nascondere la verità.

E proprio domani, giovedì 27 giugno, l’Unione Sindacale di Base presenterà al Parlamento la propria controrelazione sull’esercizio del diritto di sciopero in Italia, in risposta all’annuale relazione alle Camere del presidente della Commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

C’è bisogno di questa controrelazione, soprattutto in un Paese come il nostro in cui il diritto di sciopero costituzionalmente garantito viene attaccato quotidianamente, in primis dalla stessa Commissione, sempre più svincolata dal controllo del legislatore e sempre più sgomitante alla ricerca di maggiori spazi d’intervento.

Un fatto paradossale, perché è la Commissione stessa a scrivere ripetutamente nella sua relazione che l’Italia è terra di dumping contrattuale, di cambio appalto, di massimo ribasso, di stipendi non corrisposti anche per 10 mesi di seguito. Logica vorrebbe che si richiedessero norme più stringenti per la parte datoriale, che garantiscano ai lavoratori diritti economici e sindacali.

Invece no. La Commissione Garanzia Sciopero, come si è auto-rinominata, mette nero su bianco che negli ultimi 30 anni sono intervenute profonde trasformazioni nel contesto economico e sociale, che c’è la crisi, ma che la risposta è un ulteriore giro di vite sugli spazi di difesa dei lavoratori. Cominciando con il separare i sindacati buoni, quelli che non scioperano, da quelli cattivi, che non hanno paura di ricorrere al conflitto.

“Giovedì pomeriggio, alle ore 16 a Palazzo Theodoli, in piazza del Parlamento 19, proveremo a spiegare il nostro punto di vista” scrive la Usb in un comunicato, “sperando che a qualcuno sorga il dubbio che, per quante delibere, indicazioni, divieti, multe la Commissione voglia fare, quando c’è da lottare per i propri diritti i lavoratori lottano e la USB non si fa certo fermare”.

Partecipano al dibattito il professor Claudio De Fiores, docente di Diritto costituzionale all’Università della Campania; gli avvocati Carlo Guglielmi, presidente del Forum Diritti Lavoro; Arturo Salerni, del Foro di Roma; Danilo Conte, del Foro di Firenze; Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana; Francesco Della Croce, Partito Comunista Italiano; Giorgio Cremaschi, Potere al Popolo; Paola Palmieri e Paolo Leonardi, esecutivo nazionale USB.

 

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