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Alitalia. Il governo non può più nascondersi. Usb convoca sciopero

Mentre la scadenza del 21 novembre si avvicina, l’unico elemento che abbonda nelle discussioni pubbliche su Alitalia, oltre ai soliti ritornelli zeppi di luoghi comuni e false verità, sono le indiscrezioni su quanti aerei a terra saranno messi e quanti esuberi saranno prodotti dai piani di Lufthansa e Delta.

Invece il governo continua a essere estremamente timido (per non dire peggio) su quello che ci sarebbe bisogno di fare per salvaguardare un asset strategico per questo Paese, incluso il rispetto degli impegni fino a qui assunti su rilancio della compagnia e tutela occupazionale.

Peggio ancora, si continua incredibilmente a sorvolare sul particolare che questi due giganti dell’aviazione mondiale si arrogano il diritto di indicare quanti posti di lavoro dovranno essere persi investendo – forse – qualche decina di milioni di euro mentre il 51% del futuro consorzio sarebbe appannaggio diretto e indiretto dello Stato italiano. L’apoteosi della teoria della socializzazione delle perdite.

Tutto questo appare come la replica non richiesta di un copione pessimo già andato in scena altre volte non solo in Alitalia ma in altre realtà industriali italiane con i risultati che sono gli occhi di tutti, a partire dal caso eclatante dell’Ilva di Taranto e non solo.

È tempo di voltare pagina e di accettare l’idea di come l’investimento pubblico sia l’unico volano a disposizione non solo per rimettere in rotta la compagnia ma anche per ridare a questo Paese una politica industriale degna di questo nome. Esiste un’ipotesi alternativa alla svendita che può evitare altri sprechi di soldi pubblici e azzerare i costi sociali; chiediamo venga esaminata e verificata adesso!

In questo contesto, tenuto conto anche del mancato riscontro dal governo alle nostre richieste di incontro, che continueremo a sollecitare, USB conferma l’assemblea generale già indetta spostandola al 19 novembre alle ore 10.30 a Fiumicino e procede a indire lo sciopero di tutto il personale del Gruppo Alitalia per il 25 novembre.

Se i governanti e la classe politica non riescono a comprendere le dimensioni del disastro che anni di privatizzazioni folli, svendite colossali di beni comuni e liberalizzazioni selvagge stanno scaricando sulla società, saranno i lavoratori a caricarsi questa responsabilità sulle loro spalle.

 

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