Partiamo da una notizia che non avremmo voluto dare. La Commissione di Garanzia, per la seconda volta in meno di un mese, ha vietato lo sciopero degli AEC/OEPA, stavolta con il pretesto che sarebbe troppo vicino ad uno sciopero generale indetto dalla Confederazione Unitaria di Base per la settimana successiva.
Non si comprende bene quale relazione vi sia fra un’iniziativa locale e circoscritta ad un singolo settore, come il nostro sciopero del 16 ottobre, ed uno sciopero generale e nazionale proclamato per la settimana successiva. Si comprende benissimo, invece, come i diritti conquistati da lavoratrici e lavoratori – a partire proprio dal diritto di sciopero – siano in pericolo, il che vuol dire che a rischio c’è la stessa democrazia. Verrà, forse, un giorno in cui le persone si piegheranno all’arroganza e alla prepotenza, ma, per quanto ci riguarda, non è questo il giorno. Non sarà un provvedimento arbitrario e strumentale a fermarci.
Non ci fermerà nemmeno il fatto che, a causa del contagio Covid del Consigliere Figliomeni e di alcuni dipendenti comunali – a tutti i quali vanno i nostri auguri di pronta guarigione – le sedute dell’Assemblea Capitolina del 15 e del 16 ottobre si svolgeranno da remoto. E’ veramente un peccato, perché quelle giornate dovrebbero essere una vera e propria festa della democrazia e della partecipazione, poiché è la prima volta da tanti anni che le iniziative popolari promosse da cittadine e cittadini non restano a marcire in qualche cassetto, ma vengono portate al voto delle Consigliere e dei Consiglieri, che dovranno, quindi, prendersi pubblicamente la responsabilità delle loro scelte… “metterci la faccia”, come si dice.
Lo sciopero del 16 ottobre era stato indetto per consentire a lavoratrici e lavoratori di partecipare liberamente alla manifestazione in Piazza del Campidoglio, in concomitanza con il dibattito e il voto dell’Assemblea Capitolina, che sarà aperta dall’intervento di un nostro collega, in qualità di firmatario della Delibera Popolare. Di fronte al divieto di sciopero e al fatto che l’Assemblea Capitolina si svolgerà on line, abbiamo deciso di confermare l’appuntamento in Piazza del Campidoglio, venerdì 16 ottobre, a partire dalle 12.00. Non solo: abbiamo deciso anche che il nostro rappresentante non farà il suo intervento on line da casa, ma direttamente dalla piazza, cosa che invitiamo pubblicamente a fare anche i Consiglieri e le Consigliere, naturalmente nel pieno rispetto delle regole antiCovid. Perché? E’ presto detto: perché pensiamo che si debba usare ogni mezzo necessario per non mortificare quella grande espressione di democrazia e partecipazione che sono le iniziative popolari.
Quasi tutte le scuole stanno effettuando orari ridotti, per cui non sarà difficile liberarsi in tempo utile per raggiungere il Campidoglio, considerando che saremo lì dalle 12.00 ma l’Assemblea Capitolina on line è convocata per le 14.00. Portate i cellulari ben carichi.
La Confederazione Sindacale di Base – CUB e l’Unione Sindacale di Base – USB hanno indetto per venerdì 16 ottobre dalle 12.00 alle 18.00 un’assemblea sindacale da tenersi in Piazza del Campidoglio. Questo per “liberare” lavoratrici e lavoratori che stiano lavorando nelle (poche) scuole dove è in vigore un orario pieno o quasi. Per chiarezza e per evitare la solita pioggia di domande: nelle cooperative dove esistono rappresentanze dei sindacati di base (Roma 81, Obiettivo Uomo, Aldia, Aiss, Apriti Sesamo, Eureka I e Zingari 59 – ex Virtus), le assemblee sindacali devono essere retribuite, nelle altre l’assemblea potrebbe non essere retribuita. Chiaro?
Quindi, venerdì 16, dalle 12.00 in poi, tutte e tutti in Piazza del Campidoglio, dove invitiamo tutte le realtà solidali della nostra città, perché chiudere una brutta pagina di privatizzazione di un servizio essenziale, di precariato, disservizio e sperpero di denaro pubblico è un’occasione per tutte e tutti. Importante: portate tutte e tutti il simbolo della nostra lotta, l’ombrello rosso.
Se non ne avete uno e non riuscite a rimediarlo, portatevi cartelli scritti a mano, palloncini, sciarpette, qualunque cosa vi renda più visibili. Fondamentale: non dimenticate la mascherina e, in piazza, rispettate il distanziamento di almeno un metro l’uno dall’altro. In tutte le nostre manifestazioni, siamo sempre stati un esempio di responsabilità e serietà: continuiamo così. Non ci ferma più nessuno.
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