Il 2022 sarà sicuramente un anno di scioperi, troppi sono i colpi che subiscono lavoratrici e lavoratori, mentre i profitti salgono e governo Draghi e Confindustria si esaltano per gli indici della ripresa economica, che per chi lavora sono solo la misura di quanto dilaghi l’ingiustizia.
Uno dei primi scioperi sarà il 24 gennaio quello dei 12000 lavoratori del gruppo BNL, ora Paribas, una delle tante banche pubbliche svendute alle multinazionali da tutti i governi passati, tramite anche l’opera meticolosa di Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro.
Pochi giorni fa uno dei top manager del gruppo ha affermato che BNL nel 2021 ha accumulato risultati positivi senza precedenti.
Ecco, a dimostrare ancora una volta il principio guida della lotta di classe e cioè che gli interessi del padrone e quelli dei lavoratori coincidono solo nelle parole ipocrite dei governanti, la banca multinazionale che va così bene ha deciso di far fuori 900 lavoratori. Che verranno esternalizzati o magari invitati caldamente a lasciare il lavoro. Sono licenziamenti mascherati, frutto dell’arroganza di un’azienda che sa di avere il sostegno del governo delle banche e di Confindustria.
Così i lavoratori del gruppo BNL hanno dovuto ripristinare uno strumento che nella banca non veniva più usato da oltre trent’anni, dal 1990: lo sciopero.
Una prima fermata c’è stata il 27 dicembre, poi, siccome l’azienda è andata unilateralmente avanti nelle pratiche di scorporo dei dipendenti, il 24 gennaio tutti i lavoratori BNL sciopereranno per l’intera giornata, cercando di fermare tutte le attività.
Con un Presidente del Consiglio banchiere, il fatto che il primo grande sciopero dell’anno sia quello dei dipendenti di una grande banca ha il senso di una nemesi. Si sciopera contro i colleghi di Draghi.
In tante e tanti si stanno accorgendo che la favola dell’”andrà tutto bene”, significa in realtà che sta andando tutto benissimo per multinazionali, padroni, banchieri, ricconi. E che per tutti gli altri sta andando sempre peggio.
Solidarietà ai bancari BNL e a tutte le lavoratrici ed i lavoratori in lotta contro il regime dei padroni.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa