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I “Robin Hood dei contatori” francesi

Luce staccata ai parlamentari favorevoli alla riforma delle pensioni, utenze riallacciate per case popolari, attività di interesse pubblico come biblioteche e piscine, ma anche botteghe artigianali che si erano viste piombare i contatori per non essere riuscite a pagare le bollette a causa dell’inflazione.

Si tratta dei Robin des bois de l’énergie”, i Robin Hood dei contatori, l’iniziativa dei lavoratori del comparto elettrico della Cgt, il sindacato della sinistra francese, all’interno della mobilitazione contro la riforma delle pensioni francese.

La forma di protesta simbolica e solidale che sta avvenendo in Francia non trova eco sulle pagine dei media mainstream italiani. Il rischio di emulazione, del resto, è concreto se pensiamo che l’inflazione e in particolare il caro bollette è un fenomeno comune a molti Stati europei e in parte conseguenza delle scelte sulla guerra in Ucraina.

Quella dei lavoratori del comparto elettrico della Cgt, però, si configura come un’azione di “obbedienza civile”, dal momento che in Francia è proibito il distacco delle utenze durante la stagione invernale.

Tutto avviene all’interno della lotta contro la riforma delle pensioni voluta dal governo francese, che innalzerebbe l’età pensionabile a 64 anni. Si tratta di tre anni in meno rispetto alla riforma Fornero in vigore in Italia, ma sufficienti a far scendere in piazza milioni di cittadine e cittadini.

Il primo sciopero, nel gennaio scorso, aveva visto manifestare 400mila persone a Parigi e 2 milioni in tutto il Paese. Il secondo sciopero, avvenuto la settimana scorsa, ha visto crescere i numeri: 500mila in piazza nella capitale e 2,8 milioni nel Paese.

«La mobilitazione è destinata ad aumentare – osserva il nostro corrispondente dalla Francia Lorenzo Battisti – Il governo, di fronte alla mobilitazione, ha cercato di accelerare, quindi i sindacati devono rispondere e questa settimana sono previsti due scioperi: uno domani e uno sabato (*)».

Secondo il corrispondente è possibile aspettarsi che nei prossimi giorni si uniscano alla lotta anche i lavoratori dei trasporti, quelli delle centrali elettriche, anche nucleari, e quelli delle raffinerie, che già nei mesi scorsi avevano bloccato il Paese.

«Il livello della mobilitazione è molto simile a quella del 1995 – osserva Battisti – Vedremo se, come allora, anche questa volta bloccherà la riforma delle pensioni».

All’interno di questo contesto si registra la singolare iniziativa dei lavoratori del comparto elettrico, che inizialmente hanno staccato l’elettricità a deputati e senatori che si sono detti favorevoli alla riforma, ma poi hanno dato vita a forme di lotta solidali, con il riallaccio delle utenze per le famiglie, le attività di interesse pubblico e le piccole attività commerciali che erano “cadute” sotto i colpi del caro bollette.

È per questo che si sono conquistati il titolo di “Robin Hood dei contatori”.

* Radio Città Fujiko (Bologna)

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Maurizio

    Impariamo dai francesi

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