Come avevamo anticipato, manifestando tutti i nostri timori, venerdì dopo la manifestazione tenuta sull’autostrada all’ingresso di Roma, trovano riscontro le voci su un memorandum siglato nella prima metà di settembre tra il ministro Fitto e ArcelorMittal.
Fatto di cui ribadiamo l’estrema gravità, perché mette la parola fine nel peggiore dei modi alla storia di questa fabbrica, quindi non prevedendo alcuna garanzia occupazionale per i lavoratori.
Lo Stato si appresta dunque a regalare ad AM, lo stabilimento e dà in dote almeno tra i 2 e i 3 miliardi, oltre a quelli già dilapidati da Acciaierie d’Italia.
Il privato quindi ne uscirà più forte, in quanto senza alcun investimento proprio, avrà fabbrica e liquidità.
A rendere ancora più pesante il quadro, l’acuirsi dei rapporti, non a caso, tra il socio pubblico e quello privato. È sui giornali di oggi la notizia delle tensioni tra Invitalia e Arcelormittal, e delle dimissioni ormai prossime di Bernabè.
Chi, nel Governo, dice che “non ci sono motivi di preoccupazione”, mente spudoratamente alla faccia dei tantissimi lavoratori che sono da anni in attesa di risposte e di tutta la comunità che abita questo territorio.
A tal proposito, l’Unione Sindacale di Base mai accetterà decisioni sciagurate di questo tipo, e prende una posizione nettamente contraria, annunciando iniziative di lotta forti ed energiche in difesa dei lavoratori.
Ma questo non era il Governo “sovranista” e “nazionalista”?
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marco
Allla Festa del Cinema di Roma “Palazzina LAF” assurde realtà italiane
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