16 maggio assemblea dei delegati USB, verso lo sciopero del 17 novembre
La politica delle mancette e degli imbrogli é ormai l’unica strada che questo governo percorre per far fronte all’emergenza salariale ed eludere soluzioni strutturali.
La previsione, dal chiaro sapore elettorale, nel decreto lavoro, di un bonus (si scrive bonus si legge mancetta), di 100 euro lordi su base familiare per i lavoratori dipendenti con reddito complessivo fino a 28.000 euro con coniuge non separato e almeno un figlio a carico, da erogare a gennaio 2025 su richiesta e sulla base dei mesi lavorati, é soltanto l’ultima in ordine di tempo.
Dal taglio del cuneo fiscale, ai diversi bonus giá elargiti, alla fantasiosa e truffaldina indennitá di vacanza contrattuale “rafforzata” per occultare aumenti contrattuali miseri per il settore pubblico, la ricetta é sempre la stessa: per carpire il consenso impiegare il denaro pubblico con interventi miseri e a spot, per non toccare quei profitti stellari che, proprio in questa fase di emergenza salariale, registrano una costante impennata.
In realtá per dare finalmente ossigeno anche nel settore pubblico a retribuzioni oramai al collasso occorrerebbero aumenti contrattuali veri e quindi risorse aggiuntive rispetto a quelle misere stanziate dal governo, nonché la revisione del tabellare stipendiale di ingresso proprio per quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno livelli retributivi piu bassi e rientrano nel range reddituale individuato dal governo con il bonus di 100 euro lordi.
Tali proposte sono prioritarie all’interno delle piattaforme contrattuali che Usb ha predisposto e sta predisponendo nei vari comparti in occasione della riapertura dei contratti pubblici.
Un appuntamento da non perdere per proseguire quel percorso che ha visto la categoria di pubblico impiego scioperare e manifestare il 17 novembre sotto le finestre della Funzione Pubblica.
La questione salariale nelle sue varie sfaccettature sará il 16 maggio al centro di una grande assemblea dei delegati Usb che avrá il compito di indicare una strada e un percorso di mobilitazione per rispondere alle provocatorie ricette del governo Meloni.
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