Per salario, sicurezza e diritti
Una giornata di mobilitazione per rivendicare “Salario, Sicurezza e Diritti”, temi centrali su cui si basa la piattaforma di rinnovo contrattuale che USB Lavoro Privato ha presentato alle istituzioni ed associazioni datoriali.
Una mobilitazione nazionale inevitabile!
Nonostante che i lavoratori del settore continuino a denunciare le pesanti condizioni di lavoro a cui sono sottoposti e la continua aggressione ai diritti più elementari, Governo, associazioni datoriali di categoria e aziende proseguono nella loro scellerata politica di smantellamento della categoria, trasformandola in un mestiere dal quale tutti fuggono; salari di ingresso al di sotto delle 7 euro l’ora, carichi di lavoro in barba ad ogni normativa sulla sicurezza sul lavoro e del servizio pubblico reso, la gravosa responsabilità̀ civile e penale della mansione e le crescenti penalizzazioni economiche ulteriormente inasprite dall’attuale crisi economica sono la perfetta micidiale miscela con la quale si continua ad aggredire i lavoratori Autoferrotranvieri.
Alle rivendicazioni della categoria il Governo continua a rispondere con inaccettabili provocazioni; minaccia la demolizione delle poche tutele rimaste in materia di lavoro usurante rilanciando un ulteriore aumento dell’età per accedere alla pensione, si tappa orecchie ed occhi a fronte della tangibile necessità di rimettere in discussione la forma attuale di finanziamento di un settore strategico che muove l’intera nazione e che attraverso le privatizzazioni selvagge, con la grottesca politica di appalti, subappalti e sub affidamenti brucia miliardi di euro che vanno in profitto alle aziende private (che si arricchiscono di denaro pubblico), padroncini (per lo più non rispettosi delle normative e contratti “dimenticando” spesso di pagare gli stipendi), cooperative (più o meno false) e consorzi vari (generati con la logica di piccole e/o medie aziende che si nascondono dietro un infernale reticolo di società a modello delle scatole cinesi), si alimenta sfruttamento e precarizzazione imponendo condizioni sempre peggiorative per gli Autoferrotranvieri ed offrendo un servizio ai cittadini sempre meno efficiente, sempre meno sicuro… in barba al tanto decantato “diritto alla mobilità”
Una scelta politica, quella di questo Governo, che fa definitivamente carta straccia della richiesta di tutta la società civile di restituire sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza all’utenza.
Non bastano i bus stipati di pendolari che viaggiano su autostrade e strade statali in beffa di ogni normativa in materia di trasporto persone, in beffa dello stesso codice della strada e, di volta in volta, trovare anche la faccia tosta di inviare messaggi di cordoglio per le vittime di quei rituali omicidi sul lavoro che troppo spesso coinvolgono cittadini, lavoratori, studenti che si affidano proprio a quel servizio pubblico essenziale che questo Governo vuole demolire.
Dall’altro canto si consolida la complicità con quei sindacati che da bravi “lacchè” mettono in scena false iniziative di protesta per poi adeguarsi, sia sui tavoli nazionali che sui tavoli aziendali, a tutte le aberranti proposte delle controparti.
I risultati sono oramai sotto gli occhi di tutti; si riempiono di soldi le tasche delle aziende, specialmente quelle private, senza realizzare investimenti mirati per l’implementazione dei servizi, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro.
Ora più che mai necessario scioperare!
IMPEDIAMO AL GOVERNO DI SMANTELLARE I NOSTRI DIRITTI: RIVENDICHIAMO UN SALARIO DIGNITOSO UN LAVORO SICURO
20 SETTEMBRE 2024 GLI AUTOFERROTRANVIERI SCIOPERANO 24 ORE
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Sciopero ferrovieri, USB al Ministero del Lavoro: presentati i documenti del ricorso su accordi presi da rappresentanze sindacali scadute
In occasione del settimo sciopero, ambito vertenza Manutenzione Infrastrutture e rinnovo contrattuale, si è tenuto un incontro fra una delegazione di lavoratori di USB e una della Direzione Generale del Ministero Dipartimento; i temi affrontati hanno riguardato l’impatto dell’accordo nazionale di settore del 10 gennaio, e tutte le ripercussioni negative sulla condizione generale di lavoro, con particolare attenzione agli ambiti salute e sicurezza.
Nello svolgimento della discussione, sono stati specificati i problemi legati alle ripercussioni sui nastri lavorativi e lo sforamento dei limiti di legge vigenti. Allo stesso modo è stato evidenziato come le pretese datoriali, di cui all’accordo, incidano negativamente su altri aspetti, non marginali, come la fruizione di permessi parentali (maternità, L.104, ecc) intaccati da un’articolazione delle prestazioni forzata e non rispettosa dei diritti basilari previsti dalla legge e non negoziabili.
Altra questione, evidenziata nel confronto, è quella della democrazia sindacale con la denuncia del mancato rinnovo delle rappresentanze dei lavoratori: condizione a cui fare risalire l’attuale stato di arretramento della capacità contrattuale e negoziale dei lavoratori all’interno delle vertenze in corso.
Sono stati consegnati documenti relativi al ricorso che verrà presentato nei prossimi giorni al Tribunale di Roma: proprio in riferimento alla legittimità o meno degli accordi sottoscritti a livello territoriale da delegazioni sindacali formalmente decadute dal dicembre 2018 e quindi da ritenersi non più rappresentative della platea dei lavoratori interessati.
Da parte ministeriale si sono registrati positivi riscontri, in particolare riguardo i temi della salute e sicurezza, e della aderenza o meno dei suddetti accordi alle leggi e norme vigenti (durata nastri lavorativi giornalieri e settimanali, riduzione e frammentazione dei periodi di riposo, fruizione permessi cura parentale e più in generale l’attenzione ai tempi di recupero psicofisico tra prestazioni successive indispensabili per lavoratori che svolgono mansioni legate alla sicurezza della circolazione ferroviaria).
Analoghi riscontri sono giunti riguardo il mancato rinnovo delle rappresentanze dei lavoratori segnatamente di quelli della salute e sicurezza su cui si è registrata una condivisione sulla necessità di non procrastinare ulteriormente la situazione, anche in considerazione della particolare attenzione che lo stesso Ministero ha dichiarato sugli sviluppi dell’inchiesta sulla strage dei cinque lavoratori del 30 agosto 2023 a Brandizzo.
I responsabili della delegazione ministeriale si sono impegnati a trasmettere i contenuti per competenza al ministro stesso e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, verso cui USB ha indirizzato esposti e denunce in parte rimaste fino ad oggi senza riscontro.
Mentre lo sciopero è ancora in corso, l’occasione di incontro istituzionale, da parte dei lavoratori interessati alle vertenze, deve considerarsi un ulteriore stimolo al mantenimento della mobilitazione; per la ricostruzione degli strumenti di partecipazione e rappresentanza dei lavoratori a partire dal basso, per una nuova prospettiva di una condivisa e diffusa pratica sindacale.
USB Lavoro Privato
Coordinamento Nazionale Ferrovie
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