L’impennata a giugno: quasi 5 vittime al giorno. Presto la raccolta firme per introdurre il reato di omicidio sul lavoro
Con gli ultimi tre decessi, avvenuti questa mattina, si sono superate le 500 vittime del lavoro nel 2023: si tratta di due tecnici del Servizio Geografico Militare di Torino e di un finanziere, precipitati in un dirupo con un fuoristrada Defender a Villatella, frazione di Ventimiglia, mentre erano impegnati nei rilievi per la realizzazione di una mappa della zona del monte Grammondo, al confine con la Francia; fuori pericolo un quarto lavoratore che viaggiava con loro.
USB e Rete Iside continuano nella loro attività di monitoraggio giornaliera delle morti di lavoro. Ad oggi sono 501 i decessi nel 2023: 389 durante il lavoro e 112 in itinere.
Nelle ultime settimane registriamo una forte impennata, il che fa temere una situazione ancora più difficile degli anni scorsi, quando la media dei morti di lavoro ogni giorno si attestava intorno ai tre. Nel mese di giugno, infatti, ci sono stati 67 morti in soli 15 giorni, per una media di 4,46 decessi ogni 24 ore.
Siamo convinti che tramite l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro si possa finalmente porre un freno a questa strage giornaliera.
USB e Rete Iside, costituitesi in comitato promotore insieme ad altri soggetti politici e sociali, hanno presentato una legge di iniziativa popolare e presto comunicheremo dove sarà possibile firmare per far sì che venga discussa in Parlamento.
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