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Contratto-bidone nei trasporti. Gli autoferrotranvieri torneranno a scioperare

Dell’intesa per il rinnovo contrattuale, raggiunta l’11 dicembre, vediamo solo la concessione di briciole ed ulteriori incertezze per una categoria che avrebbe bisogno, invece, di essere recuperata.

Oramai da questo lavoro si fugge a gambe levate: gli Autoferrotranvieri non sono più disponibili ad accettare turni massacranti, l’impossibilità di usufruire delle ferie, di non poter gestire il proprio tempo libero avendo negato anche quell’essenziale recupero psicofisico, mettendo in discussione la propria sicurezza e incolumità dell’utenza, condizioni alle quali si aggiunge un salario sempre più povero.

L’intesa sul rinnovo contrattuale non rende sicuramente giustizia a nessuno dei punti fondamentali che sono alla base delle rivendicazioni degli autoferrotranvieri.

Visto che si è affrontata la parte economica, facciamo due conti a questa “vittoria” sbandierata dai soliti firmatari affinché gli addetti al settore del Trasporto Pubblico Locale abbiano le basi su cui giudicare.

La matematica non è un’opinione: alla luce di queste cifre possiamo affermare che si sono arrogati il diritto di sottoscrivere una intesa contrattuale che ha lasciato sul campo il 10% di inflazione a perdere impedendo inoltre, a tutti gli addetti al settore, di poter esprimere le proprie considerazioni.

Ricordiamo che per aumenti simili, nel pubblico impiego Cgil e Uil si sono rifiutate di sottoscrivere il CCNL delle funzioni centrali e hanno indetto un referendum insieme a USB.

Per questi motivi, chiediamo che questa intesa contrattuale venga sottoposta a referendum: la categoria che non può essere espropriata della possibilità di decidere sulle proprie condizioni lavorative.

È necessario costituire i comitati referendari in ogni singola azienda, chiediamo che venga evitata una consultazione farsa, come quella fatta nei porti appena poche settimane fa.

USB Lavoro Privato ha già notificato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alle associazioni datoriali e d alle Organizzazioni Sindacali tutte la necessità dell’avvio di un tavolo che sappia affrontare le reali criticità della categoria e formalizzato la richiesta di sottoporre l’intesa del’11 dicembre al voto degli autoferrotranvieri.

Se controparti, istituzioni e OO.SS “faranno orecchie da mercante”, gli autoferrotranvieri torneranno a scioperare.

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