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Camionisti in presidio sotto al ministero dei Trasporti

Giovedì 6 marzo una delegazione degli autotrasportatori di USB – Autisti Riuniti ha dato vita a Roma ad un presidio sotto le finestre del Ministro Salvini al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

E’ stata un’occasione per ribadire nelle sedi istituzionali le ragioni della protesta e dello sciopero dei camionisti ribadendo le nostre richieste come: tutela delle patenti professionali, migliori condizioni economiche, più investimenti sulla sicurezza e sugli aggiornamenti professionali.

USB ha richiesto un incontro al Ministero: le giuste rivendicazioni dei camionisti devono essere ascoltate! “Il Ministero dopo un iniziale disponibilità ha rimandato la possibilità di un incontro a dopo il tavolo con le associazioni datoriali previsto per l’11 marzo. Un atteggiamento che critichiamo con forza: nonostante un apertura di massima da parte istituzionale a convocare un tavolo tecnico, le ingerenze delle associazioni padronali e dei sindacati collaborativi hanno reso impossibile un incontro odierno”.

I camionisti di USB Autisti Riuniti torneranno a mobilitarsi, richiederemo una nuova convocazione di un tavolo tecnico: vogliamo che, per la prima volta sui problemi degli autotrasportatori, un Governo ascolti le ragioni di chi lavora nel settore, non più incontrando solo le associazioni padronali.

I camionisti hanno scioperato cinque giorni fa ponendo al centro il miglioramento delle loro condizioni a partire da modifiche del codice stradale per quanto riguarda l’accanimento nei ritiri “brevi” della patente, per la creazione di una accademia di formazione professionale nell’ottica di una maggiore qualità e sicurezza sul lavoro, per maggiori tutele assicurative, per il riconoscimento della qualifica di lavoro usurante, per un piano di ristrutturazione delle aree di sosta con più servizi di ristoro, assistenza, vigilanza, per il riconoscimento del lavoro su 15 ore.

La lotta dei camionisti è lotta di una categoria, ma è la pratica di quel sindacalismo di classe e di quella parte del mondo del lavoro che sa alzare la testa e vuole tornare a vincere, è lotta di un intero paese” scrive Usb in un comunicato.

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