L’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto ha inviato ai ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente, all’Arpa, alla direzione dell’Ilva, al sindaco e al prefetto di Taranto una nota nella quale segnala che il caso di Stefano Delli Ponti, operaio del Reparto Man/Ref dell’area Acciaieria 2, che ha contratto per due volte il tumore al collo nel giro di un anno, non è affatto da considerarsi isolato. ”Risulta, infatti, che almeno altri due operai dello stesso reparto – sottolinea il coordinatore provinciale del sindacato, Francesco Rizzo – siano stati colpiti da simili mali e che anch’ essi lottano contro patologie tumorali”. L’Usb ”temendo che tali, allarmanti, fatti possano essere riconducibili alla continua esposizione a rilevanti rischi per la salute derivanti, probabilmente, da agenti inquinanti e nocivi presenti nell’ambiente circostante quei luoghi di lavoro, intende porre all’attenzione” dei destinatari della missiva ”tale, incresciosa, questione”. Il sindacato di classe ”invita la Direzione aziendale ad attivarsi per documentare lo stato di rischio a cui sono esposti i lavoratori; a porre in atto tutte le misure idonee alla tutela della salute; a quanto previsto nel D.Lgs. 81/08 in materia di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro”. Nel contempo ”esorta gli Enti in indirizzo ad intervenire con tempestività per mettere in campo – spiega Francesco Rizzo – tutte le energie possibili al fine di avviare una meticolosa indagine conoscitiva del problema considerando che il protrarsi di tali condizioni ambientali sui luoghi di lavoro, qualora fosse accertato il nesso causa- effetto, porterebbe a conseguenze disastrose per la salute e per la vita dei lavoratori”.
Intanto a Taranto infuriano le polemiche dopo che il proprietario dell’Ilva, Emilio Riva, ha citato per danno il consigliere comunale dei verdi Angelo Bonelli. ”La notizia della citazione per danni da parte di Emilio Riva al consigliere comunale Angelo Bonelli ci lascia esterrefatte. Ancora una volta si tenta con queste iniziative, strategicamente studiate, di voler tappare la bocca a chi si batte in difesa dei diritti inalienabili, schiacciati da inquinatori e da politici compiacenti” ha denunciato il Comitato Donne per Taranto. ”Questa città, per troppo tempo supinamente piegata sta alzando la testa e non si fermerà dinanzi a tali azioni. Noi del Comitato Donne per Taranto ribadiamo, con convinzione sempre più crescente, il nostro impegno a difesa della vita denunciando chiunque, non solo ha continuato e continua a metterla a rischio, a favore del profitto, ma anche coloro che possono fare e non fanno nulla per tutelarci. Ad Angelo Bonelli la nostra solidarietà e ai ‘signori’ che tentano di tapparci la bocca solo un messaggio, chiaro e forte: noi non ci fermiamo. Chi ci sta ammazzando, chiunque esso sia, dovrà pagare, perché questa terra possa essere finalmente libera dai lacci del ricatto, della morte e della schiavitù”.
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