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Napoli. Il riscatto sociale diventa realtà. Da precari a operai, organizzati

Sabato 28 dicembre, presso l’Hotel RAMADA di Napoli diverse centinaia di “ex precari del Progetto BROS” che hanno conseguito il positivo risultato di far avviare i “progetti di manutenzione stradale”, a cura della Regione Campania, hanno aderito all’Unione Sindacale di Base.

E’ stata, veramente, una Assemblea partecipata, bella, emozionante e fortemente proiettata verso i prossimi passaggi di lotta e di organizzazione

Diciamo subito che il primo dato positivo è rappresentato dalla caparbietà che questi ex precari hanno dimostrato in circa venti anni di mobilitazione nell’area partenopea dove, nel corso di lunghissimi anni, si sono scontrati con amministrazioni di ogni tipo, con vari governi, hanno subito ondate repressive durissime con arresti, blitz, processi e multe amministrative ma non hanno mai smesso di mobilitarsi per affermare il loro sacrosanto obiettivo della garanzia di un lavoro.

Anche nei momenti difficili – che non sono stati pochi – quando sembrava che non esistevano più possibilità di far ripartire il movimento, quando le porte di tutti i palazzi istituzionali erano sbarrate e presidiate militarmente, quando l’opera di divisione e di frantumazione dell’organizzazione dei disoccupati sembrava giunta ad un punto di massima criticità questi ex disoccupati hanno saputo resistere ed hanno, con intelligenza e rinnovata determinazione, costruito le condizioni per “rimettere in piedi la Vertenza” e conquistare l’accesso al lavoro.

Questo risultato è una vittoria per i disoccupati BROS che oggi sono lavoratori a tutti gli effetti ed è la sconfitta di quanti hanno sempre vomitato odio contro “i teppisti BROS”, contro “i disoccupati di professione” e contro tutti coloro che si sono sempre contrapposti alle giuste rivendicazioni di tali movimenti di lotta popolari.

La stampa cittadina, la Questura, gli intellettuali con la pancia piena, i politici che “predicano bene e razzolano male” dovrebbero vergognarsi per le infamie, le calunnie e le bugie diffuse per anni contro questi ex disoccupati i quali – già da qualche mese – stanno faticando a pulire strade, riempire buche, togliere monezza ed altre schifezze che appestano i nostri territori e che sono il prodotto delle politiche di devastazione dell’ambiente. Un lavoro, che nonostante è solo ai primi mesi, si sta rivelando utile socialmente ed incontra il favore delle popolazioni e delle comunità locali che stanno incrociando e conoscendo le attività di questi lavoratori.

L’adesione all’Unione Sindacale di Base

La scelta da parte di diverse centinaia di ex disoccupati BROS di aderire all’USB non è una scelta improvvisa o poco ragionata ma affonda le sue radici nella reciproca conoscenza che si è andata sviluppando nel corso di decenni nelle lotte e nelle battaglie comuni.

Gli ex Precari BROS hanno conosciuto l’USB (e prima ancora l’RdB) durante le mobilitazioni unitarie per il lavoro (dalla vecchia Rete per il Reddito ed il Salario agli inizi degli anni 2000 fino alla Vertenza per una Legge Regionale per un Reddito di Cittadinanza), nelle lotte contro gli inceneritori e l’uso antisociale dell’emergenza/rifiuti da Acerra a Chiaiano passando per Terzigno e Pianura, nella difesa degli immigrati, nelle Vertenze contro Equitalia, nei cortei No War ed in tutti gli episodi di mobilitazione politica e sociale che si sono registrati a Napoli ed in Campania.

I compagni dell’USB hanno preso parte a tanti cicli di lotta sostenendo sempre il movimento di lotta e rispettando la sua autonomia. L’USB ha condiviso tanti passaggi delle lotte dei disoccupati ma non ha mai imposto né etichette e né “cappelli sul movimento”. Del resto il gruppo dirigente di questo movimento è sempre stato in grado di orientarsi e decidere in maniera libera ed indipendente.

Oggi – quindi – l’approdo all’USB è stato il frutto di discussioni e di verifiche pratiche non costruite a tavolino o improvvisate ma una decisione dettata da grande consapevolezza.

Il percorso di lotta per il prossimo futuro.

L’Assemblea al RAMADA se giustamente è stata anche un momento di soddisfazione e di reciproca contentezza per il risultato raggiunto ha iniziato, però, a progettare quali potranno essere i prossimi passi che occorrerà fare.

In queste settimane si stanno completando e perfezionando le procedure di avvio dei cantieri nelle cinque province della Campania, si stanno risolvendo i “piccoli ed i grandi problemi” che si verificano quotidianamente nelle relazioni con le aziende e con i limiti che ancora persistono sia nell’organizzazione del lavoro e sia nello stesso contratto vigente.

Abbiamo però cominciato a delineare una idea di percorso di lotta che dovrà concretizzarsi – già a partire dai prossimi mesi – nella costruzione di un unico Polo Ambientale Regionale che tenga assieme i vari rivoli di società, competenze e settori che, attualmente, afferiscono alla questione ambientale in Campania.

La nostra terra è stata massacrata e violentata da speculatori ed affaristi di ogni tipologia, la nostra qualità della vita e la nostra Salute registrano standard negativi e fortemente inferiori anche alla media statistica nazionale.

Con il nostro concreto lavoro, con i lavoratori delle Società Partecipate della Regione, con le varie competenze tecniche e scientifiche del territorio vogliamo contribuire alla nascita ed al consolidamento di questo Polo Ambientale Regionale.

Lo vogliamo fare con un Lavoro sicuro, con contratti collettivi adeguati, con la sicurezza e i diritti necessari e con la serenità che deriva dalla garanzia di un salario vero.

Di queste cose ragioneremo con la Regione Campania, se necessario con il Governo Nazionale e con tutte le altre istituzioni eventualmente coinvolte. Questa volta lo faremo da lavoratori organizzati nell’Unione Sindacale di Base e con il confronto con quanti sono interessati a questo percorso.

Concludiamo questo Report – come doverosamente abbiamo fatto nell’Assemblea al RAMADA –con un affettuoso ricordo ai tenti compagni che prematuramente ci hanno lasciato nel corso di questi anni. Certo la morte è un fatto inevitabile e naturale ma siamo convinti che in molti casi i fattori di crisi umana e di malattia sono stati anche una conseguenza della pesante condizione di precarietà, insicurezza e, spesso, di disperazione a cui i padroni, i capitalisti e le loro istituzioni ci hanno condannati nel corso del tempo.

Il positivo risultato raggiunto in queste settimane è dedicato anche a loro!

Buon lavoro a tutte e tutti!

#solo la lotta paga   #unità ed organizzazione

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1 Commento


  • GRIMALDI FRANCESCO

    Grande soddisfazione per la nostra prima assemblea “pubblica” da lavoratori, condivisione piena anche del progetto , si spera nel piu’i’ breve tempo possibile nel l Polo Ambientale Regionale Unico , in un territorio che ha grossi problemi al libello ambientale e idrologico che tutti conosciamo.Per questa ragione e per i numerosi “nemici politici” che come detto nel manifesto, hanno reso un calvario , gli ultimi 20 anni della nostra lotta x il lavoro, facciamo in modo che quest’ultimo ,cresca qualitivamente.

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