L’incidente mortale avvenuto la notte tra martedì e mercoledì nell’impianto Isab Nord del petrolchimico di Priolo (provincia di Siracusa) “rappresenta l’epilogo drammatico di un’impressionante sequenza di incidenti e mancati incidenti che ripropone seri interrogativi sulle reali condizioni di sicurezza in cui sono costretti a operare i lavoratori del petrolchimico Siracusano”.
E’ quanto denuncia in una nota la Fiom-Cgil di Siracusa, che si dice convinta del fatto “che occorra costruire percorsi di mobilitazione per affermare un sistema adeguato di prevenzione dei rischi, esigere la bonifica delle aree, i controlli che oggi non sono attuati, occorre realizzare finalmente strutture territoriali che esercitando una costante azione di monitoraggio e denuncia siano capaci di creare reali condizioni di legalità salvaguardando il diritto al lavoro e alla salute di lavoratori e cittadini”. Per la Fiom c’è bisogno di un protocollo su “sicurezza e legalità perché – “Dietro ogni incidente, ogni morte sul lavoro, c’è sempre lo sfruttamento, la condizione di subalternità dei lavoratori alle logiche e agli interessi delle imprese che continuano a ricercare il profitto ad ogni costo”.
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