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Coprirono il figlio di Alemanno, indagati due poliziotti

Guai in vista per l’irrequieto figlio del sindaco di Roma Gianni Alemanno (d’altronde, come si dice, tale padre…). In un articolo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano, a firma di Marco Lillo e Ferruccio Sansa, i due informano che nell’indagine sull’aggressione subita da un ragazzo – figlio della giornalista Marida Lombardo – nel quartiere della Camilluccia da parte di un gruppo di ragazzi, ci sono delle novità. Una nuova tegola per il sindaco di Roma, la cui era si è appena conclusa con una megarissa scatenata in Campidoglio allo scadere del suo mandato dai consiglieri più esagitati della maggioranza di destra.

Tra gli aggressori della Camilluccia, e questa non è una novità, c’era anche il figlio del sindaco, in simpatia di Casa Pound, Manfredi Alemanno.

La novità è invece che, secondo i giornalisti, de Il Gatto,dalle indagini sarebbe emerso che due agenti di polizia hanno tentato di coprire ‘manfredino’. Uno, Roberto Macellaro, sarebbe intervenuto durante la rissa/aggressione, portando via nella sua auto il ragazzo, quel 2 giugno del 2009. E ora sarebbe accusato di favoreggiamento e omessa denuncia.

Il secondo poliziotto, Pietro Ronca, sarebbe invece accusato di falso in atto pubblico perché durante le indagini che gli erano state affidate avrebbe falsificato il verbale sminuendo il ruolo del piccolo Alemanno nei fatti.

Scrivono Lillo e Sansa, ricostruendo quanto avvenne quel 2 giugno del 2009, nel loro articolo  “Così la polizia ha coperto il figlio di Alemanno”:

“In un comprensorio sulla Camilluccia il figlio della giornalista del Messaggero, Marida Lombardo Pijola, per ironia della sorte famosa per avere scritto best seller sugli eccessi dell’adolescenza, insieme a un suo amico sta facendo un bagno nella piscina del condominio, chiuso da un cancello. La quiete viene disturbata da una comitiva composta da cinque maschi e quattro femmine, tutti intorno ai quattordici anni, che entra nel comprensorio e comincia a scambiarsi saluti e battute in voga nell’estrema destra. (…)

Uno degli amici di Manfredi fa presente che lui appartiene al Blocco Studentesco, l’organizzazione di estrema destra della quale poi Manfredi Alemanno negli anni a venire diverrà rappresentante nel suo liceo. Gli animi si alterano, il ragazzo più grande, secondo una testimone, minaccia il piccolo amico di Alemanno Jr. A questo punto le ricostruzioni divergono. Questa è quella delle testimonianze ritenute più attendibili dalla Procura: il giovane di destra si gira e comincia ad armeggiare con il telefonino dicendo ai suoi compagni: “ora gliela facciamo pagare”. (…)

Dopo alcune telefonate, i ragazzini chiedono alle loro amiche di allontanarsi “perché succederà qualcosa” ed escono dal comprensorio. La tensione è così alta, racconta una testimone, che una delle ragazzine si mette a piangere. Poco dopo arriva un gruppo di 4-5 ragazzi correndo. Come fanno a entrare? Secondo alcune testimoni i ragazzini amici di Alemanno Jr tengono aperto il cancello e poi entrano al loro seguito. I grandi si avventano sul malcapitato amico del figlio della giornalista e lo riempiono di botte, usando anche un casco. Il suo volto sanguina per una ferita all’arcata sopraccigliare. Intanto i ragazzini osservano la scena”.

Fatto sta che il pm Barbara Zuin ha interrogato il figlio del sindaco Alemanno,proprio come i suoi amici presenti nel comprensorio della Camilluccia il giorno del pestaggio. E la sua posizione sarebbe ora in esame della Procura del tribunale dei Minori di Roma, visto che ora ha 18 anni ma all’epoca ne aveva poco più di 14.

(Nella foto, Dj Manfro – come si fa chiamare l’intraprendente ragazzo – mentre fa il saluto romano insieme ad alcuni camerati)

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