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Napoli. Un ragazzo ucciso dai carabinieri, scoppia la rivolta

Napoli come Ferguson. Qui le “forze dell’ordine” ammazzano per una questione di viabilità e, naturalmente, una volta capito che si è ammazzato un innocente scatta come sempre la solita scusa: “è partito accidentalmente un colpo” (una volta ci aggiungevano anche “dopo essere inciampato”). Ma non siamo nel Missouri, siamo al quartiere Traiano a Napoli.

La gente è a quel punto scesa in piazza per manifestare tutta la propria rabbia contro questo omicidio senza scusanti. Un’auto della Polizia è stata completamente distrutta e un’altra danneggiata. La tensione è esplosa all’ospedale San Paolo dove era stato portato Davide Bifolco il ragazzo deceduto.

Secondo i carabinieri che hanno aperto il fuoco, in corso Traiano, a Napoli, ieri notte uno scooter con tre ragazzi a bordo (certamente “passibili di contravvenzione”, al massimo) non si è fermato abbastanza velocemente all’alt intimato con la paletta.

Da lì sarebbe nato un inseguimento che si è concluso su via Cinthia, quando il conducente dello scooter in corsa è finito su un’aiuola perdendo il controllo del mezzo, cadendo a terra, uno dei ragazzi, inseguito da un carabiniere, è riuscito a fuggire a piedi facendo perdere le tracce.

Un altro militare – racconta il “rapporto” inoltrato poi alle agenzie di stampa – stava procedendo a bloccare e ammanettare gli altri due, quando ha “accidentalmente esploso un colpo con la pistola d’ordinanza che ha raggiunto uno dei sospetti, un ragazzo di 17 anni”. Domanda semplice semplice: quante mani ha quel carabiniere? In una la pistola, in un’altra le manette…

Per molti giornali sarà questa la verità da scrivere. Nessuno che semplicemente faccia il conto di quanti innocenti hanno perso la vita nello stesso modo. Ne verrebbe fuori che o “le forze dell’ordine” non riescono ad addestrare al minimo della sicurezza possibili i propri agenti, rendendoli così pericolosi incapaci che girano armati per le strade, oppure – banalmente – questi agenti sanno di poter sparare ed eventualmente anche uccidere a casaccio, tanto le loro fantasiose ricostruzioni dei fatti verranno prese per “buone” sia dai superiori che dalla maggior parte dei magistrati.

 

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