«La morte di Stefano Cucchi è la conseguenza del pestaggio che ha subito. È morto di tortura per le lesioni che gli sono state inflitte. Dire che non è morto per lesioni è ipocrita».
L’avvocato Fabio Anselmo, nella costituzione di parte civile della famiglia nel processo d’appello, non usa mezza termini. Soprattutto indica un testimone molto attendibile – un altro avvocato, Maria Tiso – che al termine del giudizio di primo grado aveva cercato la famiglia e lo stesso avv. Anselmo per riferire quanto aveva visto. Naturalmente ora ne viene chiesta la testimonianza.
L’av-. Tiso aveva inviato una lettera che era già di per sé una testimoninanza:
«Di corporatura esile, aveva il volto, ed in particolare gli occhi, estremamente arrossato e gonfio, come recante delle tumefazioni. Era come se sotto gli occhi avesse quelle che in gergo comune sono individuate come ‘borse’ gonfie e di un colore tendente al violaceo. Aveva un’aria di sicuro molto ‘provata’. Mentre si dirigeva abbastanza lentamente verso l’aula di udienza, mostrava difficoltà nel camminare; appariva come irrigidito nella coordinazione della deambulazione e se non ricordo male, non sollevava del tutto i piedi da terra ma sembrava trascinarli in avanti ad ogni passo».
A noi di Contropiano, in questi giorni, è arrivata anche una perizia medico-legale volontaria, eseguita sul materiale a disposizione (neppure completo, par di capire), ma sufficiente a definire come causa della morte – dovuta probabilmente a rabdolisi post-traumatica – il pestaggio ricevuto in precedenza e non affrontato, in ospedale, in modo corretto.
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Quanto scritto e ipotizzato si basa esclusivamente sull’esame della documentazione reperita in rete riguardo a Stefano Cucchi. Da questi referti e dalla perizia medico-legale si evince che a Cucchi, in seguito al suo ricovero in ospedale, il 17 ottobre del 2009, veniva fatto un esame elettrocardiografico. Questo mostrava, pur nella mancanza delle specifiche derivazioni quali la V1 e V6, un quadro di bradicardia sinusale.
Questo tipo di brachicardia può essere derivata, come documentato da numerosi altri casi, come una risposta clinica a traumi dell’addome, oculari, alle corde spinali e via dicendo.
Dagli esami effettuati su Stefano Cucchi (Pronto Soccorso Ospedale Fatebenefratelli, 16 e 17 ottobre del 2009) si evince con chiarezza la presenza di un grave quadro clinico conseguente a “traumi contusivi non aperti” che hanno interessato la parte cranio-facciale, quella toraco-addominale e quella pelvico-sacrale.
A questo quadro si deve aggiungere la frattura della terza vertebra lombare e della I vertebra sacrale. Tutto ciò in presenza di un’area di infiltrato da emorragia, non solo in corrispondenza della zona muscolare lombare, della parete addominanale e del pavimento pelvico. Tutto viene anche confermato dalle autopsie, dall’esame istologico e da quelli TAC e radiologici.
Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli scrive “ecchimosi sacrale-coccigea tumefazione del volto bilaterale… algia (dolore, ndr) alla deambulazione”.
Sulle cartelle cliniche di Stefano Cucchi si legge:
CASA CIRCONDARIALE REGINA COELI
16/10
“…lesioni ecchimotiche….”
Diagnosi accertata o sospetta
Ore 16,35
Va in P.S e nella cartella clinica delle 23,20
FATEBEFRATELLI, SAN GIOVANNI CALABITA,
16/10/2009 si legge:
“…..lesioni ecchimotiche in regione palpebrale inferiore bilateralmente…..Riferisce dolori e lesioni anche alla regione sacrale e agli arti inferiori ma rifiuta anche l’ispezione”
il 17/10/2009
17/10/2009
Trasferito dal Fatebenefratelli
E sulla cartella del Pertini
: “presenta verosimile ematoma regione glutea sinistra.Vistoso ematoma ed ecchimosi periorbitaria sinistra.
20/10/2009
Sui referti clinici si riporta “azotemia 161, aumento di amilasi, lipasi, GOT, GPT”
IPOTESI DI DIAGNOSI:
Probabile Sindrome da RABDOMIOLISI su base TRAUMATICA (CRUSH SYNDROME)
“Crush syndrome (also traumatic rhabdomyolysis or Bywaters’ syndrome) is a medical condition characterized by major shock and renal failure after a crushing injury to skeletal muscle. Crush injury is compression of extremities or other parts of the body that causes muscle swelling and/or neurological disturbances in the affected areas of the body, while crush syndrome localized crush injury with systemic manifestations. [1] Cases occur commonly in catastrophes such as earthquakes, to victims that have been trapped under fallen masonry.”
La rabdomiolisi è caratterizzata dalla rottura delle fibre muscolari. Vi è, di conseguenza, il rilascio di ciò che è contenuto nelle fibre muscolari nel torrente ematico. Viene insomma rilasciata mioglobina. Sovente vi è un danno renale. Le analisi di laboratorio possono rivelare un Cpk (creatinfosfochinsi) molto elevato, il test della mioglobina positivo, i livelli di potassio molto elevati, all’esame delle urine vi può essere dell’emoglobina. Ne può conseguire insufficienza renale.
Può stabilirsi una oligoanuria, uremia e iperpotassemia. Se non viene praticata una terapia specifica, vi può essere la morte in tre- sette giorni.
La Crush Syndrome deve essere trattata prima che questa si manifesti clinicamente e occorre fare delle analisi di laboratorio che possono svelare iperkalemia, iperfosfatemia, ipocalcemia, iperuricemia, cpk elevato, ematuria e mioglobinuria; successivamente vi può essere un aumento sia della azotemia che della creatinina.
La rabdomiolisi traumatica può essere dovuta a:
– sforzo muscolare intenso (ciclismo, maratona,body building)
– lesioni dirette sui muscoli (trauma, ustioni, fratture ossa lunghe..)
– danni lschemici (da schiacciamento degli arti etc)
La complicazione di maggiore gravità è la possibilità di insorgenza della insufficienza renale.
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giuseppe
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