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Pestato a sangue il detenuto che denunciò le torture in carcere

Si è conclusa pochi minuti fa l’ ispezione del deputato Vittorio Ferrairoli e dell’ Avv. Fabio Anselmo nel carcere di Piacenza dove è detenuto attualmente Rachid Assarag, il detenuto che registrò il personale del carcere di Parma mentre praticava e ammetteva torture e violenze dentro la struttura carceraria. Rachid è stato trovato in condizioni GRAVISSIME, PIENO DI SANGUE E CON ENORMI EMATOMI. L’ on Ferrairoli è stato costretto ad abbandonare con la forza la struttura penitenziaria. UN FATTO GRAVISSIMO.

Cella, carcere. Richiesta di aiuto.
Cella, carcere.
Richiesta di aiuto.

Segue comunicato stampa del deputato Ferrairoli.

CARCERE PIACENZA, M5S: IL DEPUTATO FERRARESI OFFESO E ALLONTANATO CON LA FORZA DURANTE ESERCIZIO DELLE PROPRIE FUNZIONI IN ISPEZIONE A SORPRESA

“Continuano le aggressioni e le violenze contro il detenuto Rachid Assarag che ha denunciato il clima di violenze e vessazioni nelle carceri italiane. Oggi ho potuto constatare di persona quanto sta succedendo nel carcere di Piacenza. In merito a quanto denunciato dallo stesso Assarag. Una chiazza enorme di sangue sul pavimento, sangue anche sul materasso totalmente bagnato, ematomi da violente percosse al di sotto le gambe, i pantaloni strappati, un occhio pesto. Tutto questo in una cella dalle condizioni gravi e intollerabili con finestra chiusa, senza acqua e con feci nel wc. La polizia penitenziaria e la vice direttrice hanno provato a smentire quanto era chiaramente visibile”.

Vittorio Ferraresi, capogruppo M5S del Movimento Cinque Stelle denuncia quanto avvenuto oggi nel carcere di Piacenza, a seguito di una sua ispezione a sorpresa accompagnato dall’avvocato difensore di Assarag, Fabio Anselmo: “Ho avvertito un pesante clima di intimidazione anche nei miei confronti che cercavo di documentare quanto era successo. Mi è stato impedito di continuare la mia ispezione con la forza, sono stato offeso dalla vicedirettrice, nell’esercizio del mio mandato ispettivo parlamentare, semplicemente perché cercavo di ribadire che le carceri non sono luoghi di tortura e di barbarie. Quanto è avvenuto è gravissimo e non ammissibile”.

Fonte: Acad (Associazione Contro gli Abusi in Divisa)

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