E’ una mappa tutta colorata di rosso quella raffigurante le piazze finanziarie europee. Alla chiusura dei mercati la Borsa di Milano è sprofondata e con lei le altre borse europee. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso la seduta con un tonfo del 6,65%. In picchiata le banche con Intesa San Paolo che perde piu’ del 12% (dopo essere stata sospesa a un teorico -10,75%), Ubi il 10,17% e Unicredit oltre l’8%. Interrotti anche gli scambi sulla Fiat, dopo che i ribassi si sono estesi oltre il -7%. Ma a pesare sono state soprattutto le voci secondo cui una banca francese, probabilmente Societe Generale, sarebbe sull’orlo della bancarotta. Il gruppo bancario francese ha smentito i rumor ma non e bastato. Gli investitori infatti prima vendono a piene mani, poi incominciano a farsi domande. A innescare il panico e l’ondata di vendite erano state le speculazioni relative ad un downgrade del debito sovrano francese, con Parigi che e’ quello appare quello pi\ a rischio fra i paesi degni di una tripla A. A nulla e’ servita la smentita di Moody’e Fitch, che hanno confermato la tripla A, e del ministro delle finanze francese. Francois Baroin ha dichiarato che “Tali rumors sono totalmente infondati”. Ma i timori hanno spinto il governo ad annunciare che verra’ varato al piu’ presto un piano anti-deficit. E intanto lo spread tra rendimenti dei titoli di stato francesi con i Bund tedeschi e’ pari a tre volte il livello in cui si trovava l’anno scorso. Secondo Wall Street Italia, non aiuta nemmeno la conferma che la Germania non ha alcuna intenzione di aumentare le risorse del fondo di emergenza salva stati della zona euro (EFSF). Un portavoce del governo tedesco ha detto stamane di non ritenere necessario un rafforzamento del fondo da 750 miliardi poiche’ “il fondo e’ lontano dall’essere esaurito”. In un contesto di panico e incertezza come quello attuale il fatto che Berlino non faccia un passo indietro pesa come un macigno.
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