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Finché c’è bottino c’è speranza

Borse europee in rialzo. A Milano bene Eni per la rivolta in Libia

Aprono in calo ma subito recuperano terreno le principali borse europee, favorite dai bancari, dai titoli del comparto petrolifero per l’epilogo della guerra in Libia e dal cambio di rotta dei futures su Wall Street, con i contratti sul Nasdaq e sul Dow Jones positivi. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. Parigi +1,29%; Francoforte +0,47%; Madrid +0,67%; Londra + 1,35.

Piazza Affari è tornata sopra quota 15.000 punti. Il Ftse Mib ha segnato un rialzo del 2,86% a 15.020 punti. Corre Eni (+5,21%), favorita dalle affermazioni del ministro degli esteri Franco Frattini, che ha confermato il ritorno dei tecnici in Libia aggiungendo che il Cane a Sei Zampe «ha un futuro da numero 1» nella Libia post-Gheddafi. Bene anche Ansaldo Sts (+5,56%), Intesa Sanpaolo (+3,09%), Generali (+2,9%).

In rialzo a fine mattinata anche per Unicredit: il titolo, che in avvio aveva registrato un forte calo arrivando a segnare il nuovo minimo dell’anno (a 0,86 euro), ha poi invertito la rotta fino a raggiungere un prezzo massimo di 0,93 euro e guadagna ora il 2,33% a 0,92 euro per azione in un comparto bancario complessivamente positivo. La banca è sostenuta a piazza Affari da indiscrezioni, riportate dalla stampa russa, secondo le quali la controllata Pioneer sarebbe pronta a lasciare il Paese cedendo la filiale locale.
Il titolo resta inoltre sotto osservazione in attesa dell’evoluzione del conflitto in Libia. A Tripoli fa infatti capo circa il 7,5% del capitale di Unicredit (attraverso la Banca centrale libica e la Lybian investment authority): la quota è congelata dal marzo scorso sulla base delle indicazioni dell’Unione Europea relative ai beni riconducibili alla famiglia Gheddafi.

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