La situazione economica del Paese è peggiore di quella del novembre 2011, quando si insediò il governo Monti. Lo ha detto a Radio Anch’io il vice presidente di Confindustria e presidente Piccola Industria, Vincenzo Boccia.
“Lo spread va meglio – ha affermato – ma se guardiamo ai dati dell’economia reale stiamo molto peggio di quel novembre e proprio per questo occorrerebbe una grande consapevolezza e la corresponsabilità di tutti”.
“Non possiamo aspettare il tempo di un’altra campagna elettorale. Scongiuriamo l’ipotesi di un voto subito, i problemi dell’economia reale vanno affrontati immediatamente”, ha aggiunto Boccia.
La povera Fornero, che era convinta di aver dato alle imprese tutto quello che chiedevano – basta rileggere i giornali, e magari proprio quel Sole24Ore di cui la stessa Fornero era collaboratrice abituale – se ne lamenta rivendicando. Cosa? Che “con la prospettiva realistica, cioè con l’alta probabilità di una crisi finanziaria e il compito che gli era stato dato era di allontanare questa prospettiva tragica: questo il governo ha fatto. Siamo stati accusati di essere un governo di austerità: mi ci riconosco in una riforma delle pensioni che è stata severa, ma voglio difendere la riforma del lavoro che guarda al futuro e crea le premesse perchè si possa parlare di ripresa”. Appunto. Quale ripresa? Ammazzare la gente – perché questo sta facendo la sua “riforma”, con un’ondata di suicidi tra gli “esodati” rimasti senza lavoro e senza pensione – e non ottenere risultati economici è una constatazione che, in persone serie, obbigherebbe al silenzio perpetuo.
E invece no, insiste…
Sulla questione degli esodati: “Credo che ci fosse una grande ignoranza collettiva e irresponsabilità. Ci sono stati tanti accordi aziendali di cui lo Stato non ne conosceva l’esatto numero”. Ma allora perché fare un dispositivo “cieco” su una realtà che non si conosce? Insegna questo tipo di comportamento, nei suoi corsi universitari?
Nemeno i dati sui licenziamenti (un milione nel 2012, più 12% in un solo anno) la convincono. La lettura “è spesso frammentata e sono interpretabili in maniera molto diversa”. Forse non esistono neppure, nevvero?
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