Menu

La Ue si è accorta che il Sud Europa affonda…

Viene voglia di prenderli a schiaffi, vero? Da una parte elaborano politiche economiche di austerità che spingono diversi paesi – primi gra tutti i Piigs, ovvero quelli del Sud Europa – a strangolare la propria forza lavoro e le proprie prospettive industriali (vedi in Italia i risultati sull’industria metalmeccanica); dall’altra fanno la faccia triste perché questo si traduce in disoccupazione feroce, “competizione” disperata tra disoccupati, “divario crescente tra Sud e Nord. Simile, troppo simile, a quello che hanno spriementato i nostri bis- e tris-nonni con l’unificazione sabauda dell’Italia. Unificazione che era certamente un obiettivo grandioso per chiunque a quell’epoca, ma le cui modalità “avide” e unilaterali hanno prodotto risutati tragici per oltre metà del paese.

Il Bollettino diramato ieri dal commissario (ungherese!) al lvoro è un capolavoro di ipocrisia “europeista”, ma contiene dati utili a riflettere. In completa autonomia, naturalmente!

*****

Occupazione: in Europa cresce il divario Nord-Sud

Le tendenze in materia di offerta di posti di lavoro sul mercato europeo dell’occupazione indicano un divario crescente di opportunità lavorative tra paesi del Nord e del Sud Europa. L’ultima edizione del Bollettino europeo delle offerte di lavoro (European Vacancy Monitor)  (EVM) indica una carenza di forza lavoro in paesi come l’Austria, la Danimarca, la Svezia, l’Estonia e la Lettonia, mentre cresce la competizione per assicurarsi i pochi posti di lavoro disponibili in paesi come Grecia, Slovacchia e Spagna. La relazione illustra quali sono i punti di forza e di debolezza nei mercati del lavoro di quattro paesi dell’Europa meridionale, e sottolinea che serviranno nuove misure per aiutare i giovani a trovare posti di lavoro che richiedono elevati livelli di qualifica, aumentando in tal modo la produttività del lavoro.

Il Bollettino conferma la stagnazione nella  domanda di manodopera nell’UE per il secondo trimestre del 2013, con l’eccezione di una limitata crescita nel numero di posti di lavoro disponibili nel settore pubblico. Globalmente vi è stato un calo delle assunzioni pari al 4%, una diminuzione più marcata rispetto al trimestre precedente. Durante il periodo in esame le assunzioni sono aumentate in meno della metà dei paesi UE.

Il Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor, ha dichiarato: “Il divario nelle prospettive di occupazione tra Europa del Nord e del Sud è il segnale degli squilibri presenti sul mercato occupazionale europeo, che sono a loro volta collegati alle asimmetrie nell’Eurozona. La mobilità del lavoro potrebbe contribuire a ridurre tali squilibri. Per aiutare chi cerca lavoro a trovare opportunità occupazionali sono disponibili strumenti quali EURES, che sostengono la mobilità all’interno del mercato del lavoro europeo“.

Un accento particolare sull’Europa meridionale

Il calo delle assunzioni di esperti e addetti ai servizi in Grecia, Italia, Portogallo e Spagna si è arrestato, e si segnalano addirittura aumenti per le assunzioni di lavoratori del settore agricolo, forestale e della pesca. Le opportunità occupazionali nell’Europa meridionale si concentrano su alcuni settori, come quello dell’assistenza sanitaria. Sull’altro lato, l’occupazione nel settore edilizio è quella più colpita dalla crisi, e si prevede che la ripresa sarà molto lenta.

Le assunzioni di giovani nei quattro paesi dell’Europa meridionale sono fortemente sbilanciate verso le occupazioni del settore dei servizi, con elevati picchi stagionali e un forte tasso di rotazione. Inoltre lavoratori con competenze di livello medio vengono sempre più spesso assunti per svolgere occupazioni a basso livello di competenza, rafforzando ancor più il fenomeno dell’iperqualificazione della forza lavoro. 

Per combattere la disoccupazione giovanile, la Commissione europea ha proposto la Garanzia europea per la gioventù , un’ambiziosa riforma a livello UE che è appoggiata da tutti i paesi dell’UE che deve ora essere attuata con urgenza. La Garanzia europea per la gioventù punta ad aiutare tutti i disoccupati sotto i  25 anni: l’obiettivo è assicurare che entro quattro mesi dal completamento del percorso scolastico o dall’inizio della disoccupazione i giovani ricevano un’offerta di lavoro di buona qualità, formazione continua, un apprendistato o un tirocinio (cfr. MEMO/14/13).

Sono disponibili anche finanziamenti a titolo dei Fondi strutturali UE per affrontare le sfide economiche e sociali che l’Europa affronterà tra oggi e il 2020, compresi oltre 70 miliardi di euro da investire in capitali umani tramite il Fondo sociale europeo (cfr. MEMO/13/1011).

Informazioni base

La debolezza del ciclo economico generale ha fatto peggiorare sempre più le condizioni del mercato del lavoro nei paesi dell’Europa meridionale, i più colpiti dalla crisi. Nel secondo trimestre del 2013, l’occupazione è calata rispetto all’anno precedente in Grecia (- 4,3 %), Portogallo (- 4,1 %) Spagna (- 3,6 %) e Italia (- 1.8 %). Nell’UE 28, l’occupazione è calata invece dello 0,4 %

È soprattutto la disoccupazione giovanile ad essere aumentata nei paesi dell’Europa meridionale: nel secondo trimestre del 2013, il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato infatti il 59,6 % in Grecia, il 55,7 % in Spagna, il 39,4 % in Portogallo e il 38,9 % in Italia. Nell’UE 28 il tasso di disoccupazione giovanile nel secondo trimestre del 2013 era del 24 %, rispetto al 15 % del 2008.

Inoltre, la crisi ha portato a un ricorso più frequente ai contratti di lavoro a tempo determinato. In Italia la loro quota è passata dal 60 % circa nel 2008 al  70 % nel 2012-2013. Questa elevata incidenza dei contratti a tempo determinato ha fatto peggiorare il livello della formazione e dell’acquisizione di competenze, il che a sua volta si è tradotto in una minore produttività e in scarsi risultati economici. Nell’Europa meridionale la quota dei lavoratori dipendenti con livello di istruzione basso è oltre il doppio della media dell’UE (16%). 

 

L’Osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti è un bollettino trimestrale pubblicato dalla Direzione generale “Occupazione, affari sociali e inclusione” della Commissione europea. La pubblicazione rientra nell’iniziativa faro “Un’agenda per nuove competenze e per l’occupazione” nell’ambito di Europa 2020, che insieme al bollettino europeo per la mobilità professionale e alla relazione “European Vacancy and Recruitment Report”, fornisce un monitoraggio aggiornato sugli sviluppi del mercato del lavoro in Europa.

Il  bollettino europeo per la mobilità professionale contiene un’analisi degli annunci di posti vacanti immessi nel portale europeo della mobilità professionale, utilizzando i dati sui posti di lavoro forniti alle persone in cerca di lavoro da 31 servizi pubblici nazionali di collocamento.

L’indice  EURES dei posti di lavoro disponibili è in tendenza positiva, grazie soprattutto agli sviluppi positivi nel Regno Unito,  dove il numero dei posti di lavoro disponibili notificati ad EURES è raddoppiato tra maggio e settembre. In altri paesi l’evoluzione del mercato del lavoro è rimasta stabile.

Per approfondire

Sito News DG Occupazione

Monitoring the job market in EU

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *