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Impunità fiscale agli evasori, briciole ai lavoratori

Le bugie hanno le gambe corte e la propaganda prima o poi si infrange sulla realtà.

La fotografia chiara e limpida scattata dal procuratore di Pistoia Di Vizio, uno dei più esperti magistrati del ramo evasione, sul reale stato di salute della legalità e dell’equità fiscale nel nostro paese, smonta pezzo dopo pezzo tutte la propaganda governatva e le cifre farlocche sbandierate sul fronte della lotta all’evasione.

Solo qualche settimana fa era toccato alla Corte dei Cont lanciare un grido d’allarme sul mancato utilizzo dell’archivio dei rapporti finanziari intrattenuti da società e persone fisiche con gli intermediari (banche, poste, società di gestione del risparmio), strumento messo a disposizione del fisco, e costato svariati milioni, per dare la caccia ai grandi evasori e regolarmente finito del dimenticatoio.

L’altro giorno è toccato al sostituto procuratore Di Vizio evidenziare, in una accurata relazione dal titolo emblematico “Capitali all’estero e risparmi in Italia. Drammi e commedie delle tasse”, la vergognosa anomalia di un paese nel quale:

– vi sono stati 80 condoni in 150 anni di storia unitaria;

– gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate nel 2016 sono calati rispetto all’anno precedente del 33,8%, passando da 301.996 a 199.990;

– la propensione ad evadere l’Irpef da parte del lavoro autonomo ha raggiunto nel 2014 il 59,4%;

– l’evasione Iva è la più alta tra i paesi europei, rappresentando un quarto

dell’evasione in tutta l’Unione europea.

Morale della favola, aggiungiamo noi, il peso della tassazione si scarica tutto sul lavoro dipendente e pensionati.

E non poteva essere diversamente, considerato tutti i provvedimenti governativi che hanno completamente spuntato le armi della lotta all’evasione, creato un sistema di impunità fiscale per le banche e le grandi imprese, e trasformato, con la voluntary disclosure, il Fisco in una immensa lavatrice per ripulire i soldi sporchi esportati all’estero. E pensare che in questi giorni si torna a parlare di un nuovo condono: questa volta sul contante nascosto nelle cassette di sicurezza, giusto per non scontentare nessuno…

Il quadro che è stato ben rappresentato dal sostituto procuratore dobbiamo tenerlo bene a mente, non solo per ripristinare la verità sul tema evasione fiscale, ma anche per rispedire al mittente tutti quei vincoli di bilancio e quelle compatibilità economiche strumentalmente utilizzate per sottrarre salario, diritti e servizi pubblici.

Dinanzi ad una “evasione monstre” di circa 120 miliardi annui, la cifra di 85 euro medi lordi (nella migliore delle ipotesi e a tutt’oggi ancora non finanziati) di aumento per il rinnovo dei contratti pubblici, frutto dell’accordo siglato il 30 novembre da CGIL, CISL e UIL, appare oggi ancora più scandalosa.

VOGLIAMO CIO’ CHE CI SPETTA! CONTRATTI VERI CON AUMENTI VERI!

12 OTTOBRE 2017 ORE 11, MANIFESTAZIONE-PRESIDIO ALL’ARAN VIA DEL CORSO, 476 – ROMA

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1 Commento


  • R.P.Ffm.

    Beh! Io la “vacanzina” in Liguria con la famiglia me la sono potuta permettere pagando l’affittacamere in contanti. Andate avanti voi a pagare tutto, che poi arrivo io a 1.400 al mese! Sic stantibus rebus idraulici, dentisti e camere vacanze le pago a metà prezzo IN CONTANTI! Saluti da un “blue collar” involontario!!! R.P.Ffm.

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