La Cina ha annunciato la possibilità di adottare “contromisure” se gli Stati Uniti imporranno nuovi dazi. L’avvertimento delle autorità di Pechino arriva all’indomani delle esternazioni del presidente americano Donald Trump, il quale ha annunciato nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di merci cinesi a partire dal 1 settembre.
Giovedi il presidente Usa, sfiorando anche il senso del ridicolo, aveva annunciato nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di merci cinesi a partire dal 1 settembre, anche se poi su Twitter scriveva che: “I negoziati commerciali vanno avanti e durante questi colloqui, a partire dal 1 settembre, gli Stati Uniti imporranno una piccola tariffa aggiuntiva del 10% sui restanti 300 miliardi di dollari di beni e prodotti provenienti dalla Cina”.
Con lo stesso senso del ridicolo Trump ha definito “costruttivi” i colloqui avuti dai rappresentanti americani nei giorni scorsi con la controparte cinese a Shanghai, ma ha poi ricordato che Washington pensava di “aver raggiunto un accordo con la Cina tre mesi fa”. Purtroppo, ha aggiunto il presidente americano, “la Cina ha deciso di rinegoziare l’accordo prima di firmarlo” e “più di recente, la Cina ha accettato di acquistare grosse quantità di prodotti agricoli dagli Stati Uniti, ma non lo ha fatto”.
Trump su Twitter si è dovuto arrampicare sugli specchi scrivendo che “il mio amico, il presidente Xi, aveva detto che avrebbe fatto cessare la vendita di Fentanyl negli Stati Uniti e questo non è mai successo e molti americani continuano a morire!”.
In ambito clinico il Fentanyl, più forte della morfina nel trattamento del dolore, è impiegato in cerotti transdermici, lecca-lecca o pastiglie per la terapia del dolore cronico dei malati di tumore. Il farmaco in ambito criminale viene però sintetizzato dai cartelli della droga messicani a un costo più basso di quello necessario per produrre eroina, con cui spesso viene mischiato per renderla più potente.
Ad aprile la Cina, su richiesta degli Usa, aveva annunciato la cessazione della produzione di sostanze simili al fentanyl. Durante una conferenza stampa Liu Yuejin, vicepresidente della commissione cinese che si occupa del controllo delle sostanze che creano dipendenze, aveva detto che dal primo maggio tutti i farmaci simili al fentanyl venivano aggiunti alla lista di droghe proibite in Cina, come promesso durante le trattative avviate nel dicembre del 2018. Ma lo stesso Liu aveva precisato che non ci sono prove che la Cina sia la principale fonte di fentanyl e che la crisi americana dell’abuso di oppioidi dipende dagli errori compiuti nel prescrivere farmaci negli Stati Uniti
In un ultimo tweet, Trump ha sottolineato però che gli Stati Uniti vogliono “portare avanti il dialogo positivo con la Cina su un accordo commerciale globale, certi che il futuro tra i nostri due paesi sarà luminoso!” .
Ma le bizzarrie di Trump non si fermano alla Cina. Come se non bastasse Trump farà un annuncio sul commercio con l’Unione Europea alle 19:45 di oggi, secondo quanto ha reso noto la Casa Bianca. A maggio il presidente Usa ha minacciato di imporre tariffe sulle importazioni di automobili, cibo e alcool dall’Ue. Infatti aveva dichiarato che le importazioni di alcuni veicoli e componenti auto europei rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati uniti, minacciando dazi del 25%. “Timori che si aggiungono ad altri timori”, scrive oggi Milano Finanza.
E le borse sono andate giù.
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