Le parole pronunciate ieri del Presidente della Banca centrale olandese – che ha sostenuto che l’euro ha avvantaggiato solo i ricchi, compresa la cosiddetta florida Olanda – confermano le analisi di Franco Ferlini. Il quale, contrariamente alla vulgata apocalittica della “sinistra radicale”, sostiene da anni che l’élite, il patronato, nella sua quarantennale guerra di classe al lavoro, ha fallito.
Il capitale vuole moneta pagante, come affermava nel secolo scorso Marx, che pochi hanno letto nella generazione attualmente sui 40-50; mentre quella più giovane, in alcune città, prepara seminari di studi al riguardo e, dunque, c’è da nutrire speranza per il futuro, non fosse altro per un fatto culturale.
Il padronato, dicevamo, ha fallito, ma si incarognisce alimentando la guerra tra poveri e il fascismo montante. Fascismo che non è solo quello becero della Lega o similari, ma il “fascismo democratico” che, in Italia, ha avuto il suo cuore in Emilia, a partire da Andreatta e continuando con Prodi, tra gli artefici dell’euro.
Modesti economisti, portati alla ribalta dal patronato perché dovevano eseguire un ordine per loro conto: la guerra al lavoro.
Ci sono riusciti, ma ora rimangono le macerie.
E’ compito della persone di buona volontà ricostruire. Non paradossalmente, l’esempio più chiaro viene dalla storia italiana del dopoguerra, della Prima Repubblica. Che come ripeto da anni, fu tragica e gloriosa.
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