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La Cina punta sulle forze produttive di alta qualità. Manager occidentali in fila per saperne di più

Lo scorso 24 marzo è iniziato a Pechino l’incontro annuale del China Development Forum (CDF), il primo forum internazionale a larga scala.

Il Forum di quest’anno ha attirato più di 100 dirigenti di aziende multinazionali provenienti da tutto il mondo. Una delegazione particolarmente folta è quella delle multinazionali tedesche, ma non mancano Apple, GlaxoSmithKline ed altre.

Dalla sua istituzione nel 2000, il China Development Forum è diventato un appuntamento rilevante per promuovere il dialogo e la cooperazione tra la Cina e il resto del mondo. Questo è un anno cruciale per la Cina per il raggiungimento degli obiettivi e dei compiti indicati dal 14° piano quinquennale.

Lo scorso 5 marzo 2024 Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, ha dichiarato che “lo sviluppo di nuove forze produttive di alta qualità non consiste nel trascurare o abbandonare le industrie tradizionali. Bisogna prevenire la corsa precipitosa ai progetti e la formazione di bolle industriali, ed evitare di adottare un unico modello di sviluppo”.

Xi Jinping ha sottolineato l’importanza di afferrare con fermezza il compito primario dello sviluppo di alta qualità e di sviluppare le nuove forze produttive di alta qualità in accordo con le condizioni locali. “Di fronte a un nuovo ciclo di rivoluzione scientifica e tecnologica e di cambiamento industriale, occorre cogliere le opportunità, aumentare l’innovazione, coltivare e far crescere nuove industrie, anticipando la pianificazione e la costruzione industrie del futuro e migliorando il moderno sistema industriale”.

Il premier del Consiglio di Stato, Li Qiang ha affermato nel suo discorso alla cerimonia di apertura del China Development Forum 2024 che il tema dello “sviluppo sostenibile della Cina non è solo una descrizione obiettiva del lungo percorso del paese, ma riflette pienamente anche le aspettative di tutti i ceti sociali per uno sviluppo economico stabile e delle forze produttive di alta qualità della Cina”.

Prossimamente, Pechino afferma di voler coltivare e sviluppare le nuove forze produttive in tre ambiti: l’innovazione scientifica e tecnologica, l’innovazione amministrativa e istituzionale e l’apertura di alto livello verso il mondo esterno. Sono previsti importanti progetti scientifici e tecnologici, creando nuovi motori di crescita come la bioproduzione, l’aerospaziale commerciale, i nuovi materiali e attuando l’iniziativa «intelligenza artificiale +».

In termini di espansione dell’apertura di alto livello al mondo esterno, la Cina sosterrà anche le imprese tecnologiche finanziate dall’estero e gli istituti di ricerca scientifica nazionali per promuovere congiuntamente la ricerca scientifica e tecnologica, rafforzare gli scambi e la cooperazione di personale, espandere costantemente l’apertura istituzionale e promuovere ulteriormente l’apertura ad alto livello del commercio e degli investimenti di servizi transfrontalieri.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha ribadito che la fiducia nello sviluppo cinese è fondata non solo sulla crescita stabile di lungo termine e di alta qualità dell’economia cinese, ma anche sulla vasta dimensione del mercato cinese, sulla completa struttura industriale e sulle risorse umane di elevata qualità, oltre che sull’ambiente imprenditoriale caratterizzato dalla mercatizzazione, dalla legalizzazione e dall’internazionalizzazione.

Nel 2023, la Cina ha promulgato i “Ventiquattro regolamenti a favore degli investimenti esteri”, mirando a stabilire uno standard di riferimento conforme alle norme economiche e commerciali internazionali di alto livello, con l’obiettivo di attrarre investimenti nelle cinque zone pilota di libero scambio e nel porto di libero scambio di Hainan. 

E’ bene rammentare che secondo il Global Innovation Index 2023 pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, la Cina risulta essere al primo posto al mondo in sei indicatori.

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