L’economia cinese apre il 2024 con una crescita del prodotto interno lordo del 5,3 per cento nel primo trimestre che lancia segnali positivi. Sia perché superiore alle aspettative (il sondaggio degli economisti di Caixin aveva previsto +4,9 per cento), sia perché calcolata rispetto a una base di riferimento elevata, quella del periodo gennaio-marzo 2023, durante il quale si registrò una forte ripresa conseguente alla rimozione delle restrizioni anti-Covid.
Oltre a quelli sul Pil, tra i dati sul primo trimestre 2024 pubblicati martedì 16 aprile dall’Ufficio nazionale di statistica (Nbs) segnaliamo:
• gli investimenti in capitale fisso, cresciuti nel primo trimestre 2024 del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso;
• gli investimenti manifatturieri, aumentati del 9,9 per cento nei primi tre mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023;
• gli investimenti infrastrutturali, che hanno registrato tra gennaio e marzo 2024 una crescita del 6,5 per cento, sempre su base annua;
• le vendite al dettaglio, +3,1 per cento a marzo 2024 rispetto allo stesso mese del 2023;
• gli investimenti immobiliari, calati del 9,5 per cento tra gennaio e marzo 2024 su base annua;
• il valore aggiunto della produzione industriale, cresciuto a marzo 2024 del 4,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2023.
Secondo Ding Shuang, capo economista Greater China di Standard Chartered Bank, i dati di questo primo trimestre 2024 sono il frutto della «rapida crescita nel settore dei servizi, nonché dall’aumento della domanda dall’estero che ha favorito la crescita delle esportazioni nel settore industriale», soprattutto quelle dei veicoli elettrici.
Al contrario i dati sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio evidenziano la persistente debolezza della domanda interna. A marzo la produzione industriale è cresciuta del 4,5 per cento rispetto allo stesso mese del 2023, meno dell’aumento previsto del 6,0 per cento e meno del +7,0 per cento del bimestre precedente.
Sempre a marzo i consumi sono aumentati del 3,1 per cento su base annua, meno della crescita prevista del 4,6 per cento e in rallentamento rispetto al +5,5 per cento del periodo gennaio-febbraio.
Continuano a farsi sentire gli effetti della crisi del settore immobiliare. Il prezzo delle case ha continuato a scendere a marzo, così come le vendite, nonostante l’allentamento da parte del governo delle restrizioni sugli acquisti e delle norme sui mutui. I prezzi delle case nuove in 70 città sono scesi dello 0,3 per cento rispetto al mese precedente.
Guangzhou e Shenzhen hanno visto i prezzi degli appartamenti non nuovi scendere dell’1 per cento il mese scorso, mentre Fuzhou, la capitale della provincia del Fujian, è stata l’unica delle 70 città campione del Nbs a vedere aumentare i prezzi delle case non nuove, e solo dello 0,1 per cento.
* da Rassegna Cina
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