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Bollette della luce sopra la media europea, in un’Italia senza tutele

La società Facile.it, che offre servizi di comparazione e intermediazione, ha raccolto le tariffe rilevate da Eurostat per i costi delle bollette della luce e ha analizzato la condizione italiana in Europa. Quello che è emerso è che il nostro è uno dei paesi in cui si paga di più.

Prendendo i consumi di una famiglia-tipo italiana, pari a 2.700 kilowatt/ora, la spesa 2023 in Italia ammonta in media a 964 euro. Si tratta del 23% in più, circa 180 euro, rispetto alla media europea, che si attesta a 781 euro.

Peggio di noi hanno fatto solo la Germania, il Belgio, la Danimarca e, per una decina d’euro, Cipro. Tolto quest’ultimo paese, in cui il reddito medio calcolato al 2022 è di poco inferiore a quello italiano (32 mila euro contro quasi 35 mila), in Germania e Belgio arriva quasi a 50 mila euro, in Danimarca è quasi il doppio.

Non è bastata la riduzione dei prezzi rilevata per il secondo semestre del 2023 rispetto al primo (-12%). E non bisogna dimenticare che le tariffe considerate non sono stabilite ‘tecnicamente’ dalla mano invisibile del mercato, ma rispondono a politiche governative e scelte aziendali.

Lo scorso novembre l’Antitrust aveva già sanzionato per oltre 15 milioni di euro Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Le società avevano adottato pratiche commerciali aggressive per spingere i consumatori ad accettare aumenti dei prezzi dell’energia elettrica e del gas.

In pratica, i principali fornitori di tutta la Penisola hanno illecitamente fatto pressione per modifiche contrattuali a loro favorevoli. Nonostante il colpo di novembre, sembra che ci sia ancora altro che deve venire a galla.

Verso la fine di aprile l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Enel per accertare ulteriori irregolarità sulle modalità di comunicazione dei rinnovi. Da gennaio sono arrivate oltre 600 denunce sulle bollette del periodo ottobre 2023-gennaio 2024 quadruplicate o quintuplicare rispetto a un anno prima.

L’Antitrust afferma che si sta cercando di verificare se la mail di informazione sul rinnovo delle condizioni tariffarie è stata “artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam“. Inoltre, “né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)“.

In pratica, l’ipotesi è che sia stato fatto di tutto per fregare i lavoratori (e anche tante microimprese) e gonfiare facilmente gli introiti: l’utile netto ordinario di Enel nel primo trimestre del 2024 è stato di 2,2 miliardi di euro. E il governo sembra voler aiutare tutte queste grandi imprese dell’energia.

Come sappiamo, il mercato tutelato del gas è già finito lo scorso gennaio, con la possibilità di mantenere le tariffe solo per i soggetti vulnerabili. La stessa cosa avverrà per l’elettricità a partire dal primo luglio 2024.

Le famiglie italiane sono messe sempre più in difficoltà da un sistema che propaganda l’impegno e lo spirito imprenditoriale, e ogni giorno dimostra che si fonda sulla speculazione e la connivenza della classe dirigente.

Il primo giugno, alla manifestazione nazionale contro il governo, la NATO, la deriva bellicista e le politiche antipopolari sul lavoro, a Palazzo Chigi bisognerà chiedere conto anche del costo di questi servizi essenziali.

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1 Commento


  • Cristina Bisi

    veramente vergognosa la vendita commerciale della possibilità di scelta che, come si vede è solo strumentale alla ricchezza delle aziende, ulteriore dissenso in quanto questo è un paese du vecchi, con tutte le problematiche che ne conseguono. Non è un caso infatti che facciamo parte delle sole 3 nazioni che lo hanno approvato. Complimenti per le scelte fatte a favore dei cittadini🤐

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