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Cile. I corpi speciali all’assalto della comunità mapuche di Temucuicui

Questa drammatica notizia giunge da Angol, dove si trovava José Venturelli, pediatra, portavoce del Segretariato Europeo della Commissione Etica Contro la Tortura CECT-SE, che è stato chiamato per telefono da uno dei comuneros e ha riferito i fatti accaduti.

Circa 200 elementi delle forze speciali sono entrati nella comunità armati sparando lacrimogeni contro le case e direttamente sulle persone, bambini inclusi.

La comunità si stava preparando presto per andare a Temuco, il capoluogo, per vedere Juan Huenchullan, arrestato il giorno prima per un fatto del 2009 per il quale tutti gli imputati sono agli arresti domiciliari in attesa del giudizio. Al Tribunale di Victoria, vicino Temuco, si trovavano già i rappresentanti della comunità, il “lonko” Victor Queipul e il “werken” (messaggero) Jorge Huenchullan.

Questa comunità è già stata assalita molte volte e, già dall’inizio di novembre, c’erano stati veri e propri movimenti di truppe speciali e un assalto persino con gli elicotteri nella vicina comunità di Chekenko. Il Generale Ivan Bezmalinovich, ha partecipato a questa operazione facendosi parte attiva nel pestaggio dei detenuti.

La corrispondenza di Josè Venturelli si conclude qui con un appello alla denuncia di questi fatti e per la difesa dei diritti del popolo Mapuche.

Spieghiamo un po’ meglio i precedenti della situazione:

Juan Huenchullán Cayul, che si trovava in clandestinità ricercato per un presunto assalto a un posto di pedaggio nel 2009, è stato arrestato sul territorio rivendicato dai Mapuche contro il furto dello stato cileno. In questo caso sono stati coinvolti altri 7 comuneros, tra cui un allora minorenne, e hanno fatto lo sciopero della fame in massa con tanti altri Prigionieri Politici Mapuche in tutto il Cile nel 2010. Sono tutti in attesa di un processo totalmente privo di garanzie, come quelli che già sono stati fatti e gli altri che si faranno contro i “terroristi” Mapuche. Contro di loro sono stati fatti montature incredibili per arrivare forzatamente a condanne penali, che in realtà sono esclusivamente politiche. Testimoni segreti, incappucciati e pagati o minacciati per rendere false testimonianze, giudizi orali, perquisizioni e invasione di interi territori, ecc…. si profila quindi l’ennesimo processo politico a una realtà ostinatamente resistente contro lo stato delle privatizzazioni e della svendita del territorio nazionale e delle sue risorse.

Lo stesso sabato 26/11 la Corte d’Appello di Temuco conferma la libertà per il 22enne Juan Huenchullán Cayul, che si trovava nel carcere di Victoria accusato di vari delitti secondo la Legge antiterrorista (che è stata applicata persino ai bambini mapuche…), ma all’uscita dal carcere la Polizia l’ha nuovamente arrestato per mandato del Tribunale Orale penale di Angol, dove ora si trova, di nuovo in carcere, in attesa dell’udienza che deve svolgersi lunedì 28.

Al di là del fatto specifico, che non è il primo e di sicuro non sarà l’ultimo, si deve rilevare che, in generale, per i Mapuche, come per altri resistenti (come ad esempio i compagni arrestati il 14 agosto del 2010. Il cosiddetto “caso bombas”.), s’invoca la “Legge antiterrorismo” nata durante il regime di Pinochet proprio contro gli oppositori politici e successivamente usata anche dai governi della Concertacion con lo stesso scopo. Perché?

È utile alla comprensione dei fatti capire che, negli ultimi anni, i popoli originari dell’America Latina sono diventati uno dei pilastri fondamentali delle lotte sociali nella regione e, con alcune eccezioni, in cui ci sono state delle strumentalizzazioni, le loro lotte hanno ormai superato il profilo etnico e la loro proposta è diventata un’alternativa concreta al capitalismo ed è diretta a tutta la società.

Le lotte di riappropriazione dei territori che proditoriamente e/o violentemente sono stati sottratti alle comunità, mettendone a rischio l’esistenza, oltre che la dignità e l’ambiente, sono trattate dallo stato cileno come un pericoloso esercizio di terrorismo e, contro di loro, come contro gli studenti in lotta permanente ormai da oltre sei mesi, si usa il GOPE (Grupo de Operaciones Policiales Especiales). Nato il 7 giugno del 1979 a rafforzare i compiti repressivi della polizia di Pinochet, è un corpo speciale dei Carabinieri le cui funzioni principali coprono 4 aree: 1) Antiterrorismo; 2) Antibombe; 3) Liberazione di ostaggi; 4) Protezione di persone importanti.

Di fatto svolgono un ruolo repressivo nei confronti di quanto si muove contro gli interessi delle grandi multinazionali e delle grosse imprese anche nazionali, quando non assumono direttamente il ruolo di loro guardaspalle.

 25.11.2011 Le forze del GOPE usano le auto della Forestal Mininco (fa parte del potente gruppo Matte), che è quella che sfrutta i boschi della comunità di Chekenko ed altre vicine. Le forze speciali sono usate per proteggere i camion della ditta che si porta via il bottino del legname rubato alle comunità Mapuche. E, nella difesa dei camion, terrorizzano la popolazione.

Secondo quanto dichiarato nel carcere di Angol dai loro familiar, i giovani Daniel Levinao Toya (18 anni) e Paulino Levipan Coyan sono stati brutalmente picchiati dal Generale dei carabineros della IX Regione che è sceso da questo elicottero.

 I popoli originari sono oggi una spina nel fianco di uno Stato, antesignano del neoliberismo qual è quello cileno, con le loro denunce delle contraddizioni imperialiste e le loro proposte politiche di visione cosmica e pratiche politiche che hanno anche contagiato altri attori sociali che lottano contro la distruttività dell’economia delle multinazionali.

Anche la nostrana ENEL, dopo aver acquistato nel 2009 la spagnola ENDESA, contribuisce all’invasione ed alla distruzione dell’ambiente socio- economico di quelle zone con la sua Centrale idroelettrica di Pullinque-Panguipulli, che rivende allo Stato cileno l’energia ricavata da questo furto a danno, anche fisico, della popolazione locale. Un accordo concluso nel 2009 tra Endesa-Enel e 70 impresari grandi latifondisti della zona (spesso di origini europee) apre la strada alla costruzione della più grande centrale idroelettrica mai costruita in Cile dopo quella di “Ralco”.
Le comunità mapuche minacciate sono più di 150, oltre agli abitanti stessi di Panguipulli, cittadini cileni, che devono subire pressioni e decisioni di multinazionali straniere supportate dal governo di turno (attualmente il Presidente del Cile è Sebastian Piñera che rappresenta la coalizione di centro-destra). Inutile dire che gli studi sull’impatto ambientale sono stati svolti dallo stesso gruppo Endesa-ENEL, senza tenere conto che si tratta di una zona vulcanica altamente sismica non adatta a una costruzione di simili dimensioni.

Anche contro “HidroAysén” ci sono state grandi manifestazioni. HidroAysén è un consorzio formato dai gruppi ENDESA-ENEL e Colbún per costruire cinque centrali idroelettriche sui fiumi Pascua e Baker nella regione di Aysen e nella Patagonia cilena. La potenza totale generata dalle centrali supererà i 2,750 MW, se dovessero essere costruite. L’energia sarà trasportata 2300 Km più a nord, con una linea di trasmissione ad alta tensione che attraverserebbe quattro parchi nazionali, otto riserve forestali nazionali, sedici siti prioritari per la conservazione della biodiversità, tre zone turistiche di interesse nazionale, ventisei zone umide. Il progetto coinvolgerà sessantasei comuni e nove regioni. Il 37% dell’energia prodotta sarà utilizzata dall’industria mineraria, che, naturalmente è posseduta per la maggior parte da compagnie straniere. In realtà per il consumo della popolazione cilena non c’è nessuna necessità di questa devastante opera, ma è in corso una campagna televisiva di pubblicità terroristica in cui si paventa addirittura l’oscurità totale se non si permette la costruzione di HidroAysen.

I mapuche però hanno evidentemente altre priorità e non si fanno imbonire così facilmente. Perciò il metodo più semplice per liberarsi di queste situazioni moleste, di questi ostinati nativi, specialmente quelli della Comunità Autonoma di Arauco Malleco, che proprio insistono a pretendere i diritti della loro storia e persino quelli del loro futuro, è per lo Stato cileno la nuda e cruda repressione. Neanche le rimostranze circa i diritti umani calpestati fanno più rumore.

Tutto si può, anzi si deve, accettare perché l’idrovora della crisi ormai non permette spazio a niente e nessuno che abbia pretese di alcun genere. Non si fanno prigionieri: chi chiede, viene represso punto e basta. Figuriamoci chi, invece, non solo non chiede ma semplicemente mette in atto il possibile per riprendersi quello che è suo…

È questo il caso della maggior parte delle Comunità Mapuche in Cile che, con grande lucidità, in più comunicati diretti all’opinione pubblica nazionale ed internazionale, hanno detto con chiarezza che la ricostruzione della Nazione Mapuche, passa per il ricompattamento delle Comunità (in parte disgregate dall’urbanizzazione forzata dovuta al furto dei loro territori) e il recupero delle terre ancestrali. È per questo che subiscono persecuzioni collettive e dei loro singoli membri (brutali e violente perquisizioni distruttive di interi villaggi, montaggi polizieschi per ottenere condanne esemplari anche su ragazzi) e pesante militarizzazione dei loro territori, che sono stati usurpati per proteggere lo sfruttamento e gli interessi delle imprese forestali e dei latifondisti, nonché delle multinazionali che cercano acqua ed energia per mantenere alti i loro profitti.

 

 

Inchiesta e documentazione a cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti

 

http://revistabagual.blogspot.com/2011/11/urgente-detencion-de-juan-huenchullan.html

http://www.kaosenlared.net/noticia/chile-urgente-detencion-juan-huenchullan-temucuicui

http://comunidadtemucuicui.blogspot.com/2011/11/juan-huenchullan-cayul-minutos-de-ser.html

http://meli.mapuches.org/spip.php?article413

http://meli.mapuches.org/spip.php?article2424

http://www.carabineros.cl/sitioweb/web/verSeccion.do?cod=78

http://www.enelgreenpower.com/es-ES/ela/power_plants/chile/pullinque/

http://www.officinah2o.it/cronaca/acqua-bene-comune-diritto-universale/

http://ecomapuche.com/ecomapuche/index.php?option=com_content&;view=article&id=47&Itemid=27

 

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