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Roma: arrestati un poliziotto e un fascista. Gestivano un bordello

Non passa giorno che un ex (?) fascista non venga arrestato o non incappi nelle maglie della giustizia. E non si tratta mica di reati a sfondo politico. Macchè. L’ultimo – un intellettuale, lo definivano – lo hanno trovato con circa 160 chili di cocaina.
Anche sugli appartenenti alle cosiddette forze dell’ordine non mancano notizie di cronaca nera. L’ultima notizia, di ieri, è il rinvio a giudizio dei 9 poliziotti che pestarono a sangue il malcapitato Stefano Gugliotta sotto casa sua.
Ma non capita spesso che rappresentanti delle due diverse categorie in questione – fascisti e poliziotti – coincidano nello stesso episodio di cronaca nera. Tranne oggi. Infatti tra i dieci arrestati della squadra mobile della Questura di Roma per il giro di prostituzione all’interno del locale ‘Pussycat’ di piazza della Crociate, ci sono anche un vice questore aggiunto della Polizia Ferroviaria e un ex terrorista nero.
Il locale, in zona Tiburtina, ufficialmente era una associazione culturale – dal nome significativo di “Le Pecore Nere” – ma in realtà ospitava centinaia di prostitute, per lo più brasiliane e dell’Europa Orientale, oltre a parecchie studentesse italiane che arrotondavano facendo il ‘mestiere’.  

In cambio dell’ospitalità proprietari e tenutari trattenevano una parte consistente dei guadagni delle ragazze, riciclando il tutto nella contabilità del club. Tra questi c’era anche il dirigente della Polfer, un certo A. M., che faceva parte dell’associazione e prendeva una percentuale sugli incassi delle prostitute. Il poliziotto era in buona compagnia. Tra gli arrestati ci sono anche Flavio Serpieri, ex militante dell’organizzazione neofascista dei Nar che ricopriva il ruolo di vice presidente dell’associazione culturale e Franco Lo Cascio, regista di film hard, in passato anche vincitore dell’Oscar del porno.

Flavio Serpieri è una vecchia conoscenza tra i i gruppi neofascisti romani. Il 15 gennaio 1981 alcuni fascisti dei Nuclei Armati Rivoluzionari si introducono con uno stratagemma nell’abitazione a Roma del collezionista d’armi Fabio Bucciano, immobilizzano i presenti e sottraggono 21 pistole, una carabina, denaro e gioielli. Tra gli imputati che ammetteranno la rapina c’è Flavio Serpieri, insieme a Emanuele Esposito, Claudio Di Manao e Pierluigi Iacchelli. Il giovane fascista – che molti chiamavano il “pischello” ma attenti a non confonderlo con un altro pischello più tristemente noto, Antonio D’Inzillo – viene anche imputato per gli scontri del 10 gennaio 1979 a Centocelle in occasione dell’anniversario della strage di Acca Larentia, scontri in cui la polizia uccise Alberto Giaquinto. Degli scontri oltre a Serpieri saranno accusati, tra gli altri i neofascisti Luigi D’Addio, Maurizio Lattarulo, Saverio Uva, Dario Pedretti, Elio Giallombardo e Massimo Morsello. Negli ambienti del neofascismo romano Serpieri viene considerato un mezzo pentito perché rivelò la dinamica degli eventi precedenti che portarono agli scontri di Centocelle.

Il locale a luci rosse e sede “dell’associazione culturale pecore nere” è stato posto sotto sequestro.

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Sulle frequenti e recenti connessioni tra fascisti e attività della malavita a Roma vedi:

https://www.contropiano.org/it/news-politica/item/6058-roma-piste-nere-nella-%E2%80%9Cguerra-di-mala%E2%80%9D

https://www.contropiano.org/it/news-politica/item/7258-arrestato-un-fascista-e-trafficante-di-droga-strano

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