La vendetta degli apparati dello Stato contro chi nel paese si sta impegnando nella battaglia contro la Torino Lione produce una nuova vittima. Nel registro degli indagati è finito il ricercatore universitario e attivista triestina Luca Tornatore, indagato con l’accusa di aver organizzato una manifestazione non autorizzata. Il luogo in cui lavora, la sua postazione all’interno dell’Osservatorio astronomico del capoluogo friulano, è stato perquisito a lungo dagli agenti della Digos e della Polizia postale alla ricerca di chissà quali prove. Altri agenti si sono invece presentati a casa di Tornatore, trovandoci la moglie e i loro due bambini, mentre altri si recavano a controllare la casa dei genitori a Venezia. Una operazione in grande stile, che appare sproporzionata rispetto all’inchiesta e alle stesse presunte responsabilità di Tornatore.
Secondo il pm Federico Frezza, Luca Tornatore avrebbe organizzato il corteo che il 29 febbraio scorso ha pacificamente “inseguito” l’amministratore delegato di Ferrovie italiane Mauro Moretti in visita a Trieste, dal Municipio al museo Revoltella. Nulla di così efferato, quindi, da giustificare un’inchiesta così capillare e il coinvolgimento di così tanti agenti. Ma evidentemente i vertici di Trenitalia non hanno gradito le attenzioni dei manifestanti No Tav, che avevano ‘obbligato’ Moretti a scappare in più occasioni anche dai giornalisti per evitare le contestazioni, facendoci una peregrina figuraccia. All’ad di Trenitalia i manifestanti avevano contestato non solo il sostegno alla linea ad alta voracità in Val Susa, ma anche il taglio delle linee dedicate ai pendolari.
“Il Pm Frezza di nuovo si distingue nell’attenzione che ci riserva da anni, questa volta disponendo perquisizione e sequestri a casa e sul lavoro di Luca Tornatore. Negli scorsi anni, aveva già tentato operazioni simili, ma ebbe sempre a ritornare sui suoi passi a seguito di sentenze che gli davano torto. Ad esempio, e ne andiamo orgogliosi, sulle autoassegnazioni di alloggi Ater sfitti e non assegnabili” sostengono “Gli amici strani della Casa delle Culture” di Ponziana in una nota stampa, che poi continuano: “Cosa speri di trovare Frezza nei file e nei documenti cartacei di Luca non lo sappiamo, ma se vuole glielo diciamo noi. Bastava chiedere, non serviva mobilitare dieci agenti tra qua e Venezia. Dati e statistiche di numeri cosmici. Luca Tornatore è uno scienziato che lavora presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste.”
“Certamente il messaggio è chiaro: guai a chi dissente, peste lo colga. Si dà il caso, però, che per noi gli spazi di progettualità, dissenso e contestazione su quanto vorrebbe soffocarci tutte e tutti, o i percorsi eretici di pensiero critico, siano ciò che più ci fa sentire vivi. Ne siamo drogati, non possiamo proprio farne a meno. Frezza se ne faccia quindi una ragione, c’è chi ancora crede che queste cose in una democrazia siano possibili e legittime. Noi siamo tra questi.”
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