L’Avvocato Federico Romoli, difensore del Signor BAHAR KIMYONGUR, nell’interesse e d’accordo con quest’ultimo e con i suoi familiari, emette il seguente comunicato:
“A seguito dell’udienza tenutasi lunedì 2 dicembre in cui – come anticipato – si è discusso della liberazione del Signor Kimyongur, la Corte di appello di Brescia, con ordinanza emessa quello stesso giorno, ha parzialmente accolto le argomentazioni e le richieste della difesa, ordinando la scarcerazione del Signor Kimyongur, pur imponendogli l’obbligo di trattenersi in una località in Toscana.
La difesa aveva naturalmente insistito per la liberazione immediata ed incondizionata del Signor Kimyongur, ma il provvedimento della Corte distrettuale bresciana rappresenta comunque un primo significativo passo verso una positiva conclusione di questa triste vicenda.
Sulla base della documentazione prodotta dalla difesa i giudici hanno correttamente rilevato che le accuse mosse dalla Turchia al Signor Kimyongur sono già state giudicate inconsistenti dall’autorità giudiziaria olandese, la quale nel 2006 aveva respinto la medesima richiesta di estradizione. È stato inoltre sostanzialmente negato che esista un pericolo di fuga del Signor Kimyongur, in ragione dell’evidente interesse di quest’ultimo a vedere riaffermata, per l’ennesima volta, la propria estraneità a qualsiasi formazione di stampo terroristico. Di particolare rilievo appare infine l’espresso riconoscimento da parte della Corte dell’attività svolta dal Signor Kimyongur a sostegno dei diritti umani e della pace.
Se e quando le autorità turche invieranno, nei tempi prescritti, i necessari atti a supporto della richiesta di estradizione, da cui non potrà che risultare confermato quanto sostenuto e documentato dalla difesa, quest’ultima avanzerà immediatamente richiesta affinchè venga revocato anche il vincolo di dimora.”
Leggi anche:
Roma obbedisce ad Ankara: obbligo di dimora per Bahar
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa