Oggi al Comune di Roma é tornato il tema dei distacchi idrici. E’ tornato in modo più che mai concreto, dato che, in un’azione dimostrativa, gli attivisti per l’acqua hanno chiuso uno dei contatori idrici presenti su piazza del Campidoglio, proprio per ricordare ai suoi “abitanti” cosa provano tutti quei cittadini che sono colpiti da distacco idrico, pratica che Acea Ato2 mette in atto anche per poche decine di euro di morosità.
Proprio su questo tema si è avviato in città un percorso che ha visto esprimersi 14 dei 15 municipi di Roma contro i distacchi e per l’avvio di un percorso di ripubblicizzazione del ramo idrico di Acea. E’ infatti sempre più chiaro come il diritto all’acqua possa essere davvero garantito solo attraverso una gestione realmente pubblica.
Su questo anche il Sindaco Marino dovrebbe essere d’accordo, poichè rispetto alle richieste del Comune di Roma nei confronti del CdA afferma: “Non mi aspetto nulla, anche perché il Cda è un organo indipendente che deve prendere le decisioni nell’interesse di un’azienda che è quotata in Borsa”, ulteriore conferma del fatto che una SpA come Acea non mette al centro gli interessi dei cittadini, ma quelli degli azionisti, e che quel 51% in mano pubblica non garantisce alcun “controllo pubblico”.
Proprio sulla base di questa consapevolezza un milione e 200 mila romani hanno espresso un mandato chiaro ormai da quasi tre anni: con il proprio voto in occasione dei referendum del 2011 hanno deciso che la gestione del servizio idrico dovesse essere senza profitto e quindi fuori dalle logiche di mercato.
Al Sindaco Marino e alla sua maggioranza spetta adesso il compito di dimostrare una reale e profonda discontinuità con la Giunta Alemanno, aprendo finalmente quel tavolo per la ripubblicizzazione chiesto già da due mozioni del consiglio comunale e dalla quasi totalità dei Municipi di Roma.
In un incontro avvenuto dopo l’azione rappresentanti dei cittadini e dei municipi di Roma hanno consegnato le mozioni municipali approvate ad un rappresentante del Gabinetto del Sindaco, con l’auspocio che tra le sue “grandi bellezze” Roma possa finalmente presto annoverare quella di un servizio idrico davvero pubblico e partecipato!
Proprio per questo la mobilitazione continua: domani, 12 marzo, saremo in assemblea regionale dove si discute la proposta di legge popolare per l’acqua pubblica e il prossimo 18 marzo, in occasione del consiglio comunale straordinario sul SalvaRoma, saremo di nuovo in campo, insieme alle altre realtà cittadine attive contro le privatizzazioni e per un nuovo modello di pubblico.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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