A Roma si tornerà a votare il prossimo 16 gennaio per le elezioni suppletive per la Camera dei deputati per il collegio Roma 1. Si tratta del “prestigioso” collegio che comprende soprattutto i quartieri del centro e storicamente feudo del PD.
Nel 2020 ci venne eletto Gualtieri dopo le dimissioni di Gentiloni andato a fare il commissario europeo. Adesso si è dimesso Gualtieri perché è diventato sindaco, e quindi per lo scranno di deputato del collegio Roma 1 occorre votare un’altra volta.
Trattandosi di un collegio “sicuro” e di prestigio, a poco più di un mese dalle elezioni, nel centro-sinistra è cominciato il tiro al bersaglio. La prima vittima è stato l’ex premier Conte, silurato prima da Calenda e poi da una parte del PD, in quanto espressione di un patto tra M5S e Pd che entrambi avversano.
In alternativa si fanno due nomi di donne: Cecilia D’Elia o l’ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan. E’ evidente però che queste schermaglie si incrociano e si incroceranno ancora di più a gennaio quando saremo nel pieno del dibattito sull’elezione del Presidente della Repubblica.
Insomma delle elezioni di tono assai minore e limitato si stanno trasformando in un test politico a tutto tondo sia per la Capitale che per gli equilibri dentro il centro-sinistra e il M5S nella loro relazione tossica con il governo Draghi.
In tale contesto Potere al Popolo, nella sua assemblea cittadina di lunedì ha deciso di prendersi questo spazio politico ed essere della partita, così come aveva fatto nel 2020 dove aveva ottenuto il 2,4%.
La candidata di Potere al Popolo sarà una giovane attivista, Beatrice Gamberini, esponente anche del coordinamento nazionale di Pap e impegnata nella costruzione di questo nuovo soggetto politico nei territori.
Le parole d’ordine principali della campagna politica di Potere al Popolo alle elezioni suppletive di Roma 1 saranno il blocco delle tariffe e il salario minimo, cioè due temi centrali ma dirimenti dell’agenda politica nazionale come il carovita e la vergogna delle basse e bassissime retribuzioni per chi lavora.
Si giocherà ancora una volta in territorio ostile ma gli avversari vanno incalzati ovunque, anche dove si ritengono al riparo, e soprattutto da temi di rottura e riscatto sociale continuamente rimosse dalle scelte del governo centrale e delle amministrazioni locali.
Ma vanno raccolte rapidamente le firme per presentare la candidatura, c’è tempo solo fino al 12 dicembre.
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Jacomo
Andiamo avanti allora con le 5 candidature delle varie liste di “sinistra”….
Forse si dovrebbe ragionare di più prima lanciare candidature ( senza nulla togliere alla compagna che si è assunta il gravoso impegno)