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Escursionisti o fascisti in addestramento sull’Appennino Tosco-Romagnolo?

Riceviamo e pubblichiamo questa testimonianza:

Ogni tanto, per caso, capita di incontrare alcuni compagni che da anni si sono ritirati a “vita privata”. Cesena, nonostante i radicali cambiamenti di questi ultimi 30 anni, è ancora una cittadina e nel giro di qualche mese persone con cui hai condiviso militanza politica o rapporti di amicizia, le incontri per caso e scambi quattro chiacchere. Del più e del meno.
Ed è in uno di questi incontri casuali che ho scambiato quattro parole con un compagno che da tanti anni  si è letteralmente dedicato a coltivare il suo orto, a fare del buon vino (quest’anno è un’annata di merda), e a fare lunghe scarpinate nei bellissimi monti dell’Appennino Tosco-Romagnolo. Vuoi dargli torto?
Mentre lui sorseggia una birra e io un grappino al bancone mi dice: “Ma sai…. che cosa mi è capitato qualche settimana fa?” . Dimmi quale altra sfiga ti è successa?”
“Sono uscito a fare una delle mie scarpinate con zaino e roba da mangiare per stare via tutto il giorno. Tutto normale fino a quando arrivo nel rifugio, in quel momento vuoto, per fermarmi a mangiare qualcosa. Esco un attimo dalla porta e vedo in lontananza una quindicina di uomini in tuta mimetica venire a passo spedito verso il rifugio. Lì per lì ho pensato che fosse la Forestale: magari in cerca di qualche bracconiere o per catturare qualche animale. Poi più si avvicinavano più mi rendevo conto che i colori delle divise non erano quelle dei  forestali e che si muovevano marciando  quasi in formazione militare. E che tutti i componenti del gruppo avevano capelli cortissimi  o le teste rasate.
Quando sono arrivati ho capito che non si trattava nè di Forestali nè di militari ma di un gruppo di fascisti in addestramento. Dopo i “formali” saluti sono entrati e mi sono ritrovato in mezzo a un gruppo di fascistoni fiorentini pieni di tatuaggi del Duce, svastiche, croci celtiche. Era evidente che non si trattava di una normale scampagnata per fuggire dal logorio della vita moderna ma di un gruppo con un programma di addestramento con equipaggiamento di prim’ordine: rilevatori gps, baionette, pugnali, bussole e via discorrendo.
Gli zaini belli pieni mi hanno fatto ricordare un libro sull’addestramento dei guerriglieri salvadoregni: addestramento tattico : marciare spediti per almeno 20 km. al giorno con 20 kg  sulla schiena.
C’erano due, i più anziani, fra i 45-50 anni che parlavano mentre gli altri tutti più giovani stavano zitti o si rivolgevano a loro con fare subordinato. I due “ufficiali” hanno cominciato a parlare di “politica” e hanno capito subito che ero dell’altra sponda. Dopo di che hanno cominciato a tirar fuori il solito  disco che il nemico è comune e che sarebbe stato meglio combattere insieme il sistema etc. etc.
Non ho chiesto di che gruppo erano ma ho avuto la sensazione che fossero di Casa Pound anche se non posso affermarlo con certezza.
Poi quando hanno detto che di lavoro , loro due, facevano gli investigatori privati e che avevano il porto d’armi mi è venuto il sospetto che oltre a baionette e pugnali avessero dietro anche qualche arnese e a quel punto ho tolto il disturbo”. E qui finisce la disavventura.
Non è la prima volta che si  sente di persone che hanno avuto incontri ravvicinati di questo tipo in varie località degli Appennini.Se stiamo parlando di organizzazioni è evidente che c’è un livello ben organizzato e disciplinato da non confondere con qualche gruppo di amici esaltati con il mito del Duce.
Voglio dire che se c’è questo tipo di “fumo” c’è anche l’arrosto…

Momotombo

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