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Roma. Il Comune mette le maestre “in punizione”

Che fine fanno le educatrici dei nidi e delle scuole dell’infanzia in questi giorni di chiusura delle scuole? Vengono “parcheggiate” nelle varie sedi dei Municipi. Quanto sta accadendo in queste ore al Comune di Roma ha dell’incredibile. Eppure è così! Con tanto di disposizione da parte dell’assessorato al personale, e relativa protesta del sindacato di base (Usb). In pratica, in virtù dell’applicazione unilaterale del vecchio contratto, dopo la bocciatura dell’intesa attraverso il referendum da prte dei lavoratori del nuovo, le dipendenti dei nidi sono state costrette a scegliere se prendersi alcuni giorni di ferie, con la reltiva decurtazione in busta paga, oppure “bivaccare” nei corridoi dei vari municipi di Roma capitale. Cinquemila persone che questa mattina, e sarà così anche domani, per più di sette ore hanno invaso uffici e siti istituzionali con la “consegna” a svolgere altre mansioni.

“Vere azioni punitive. Questo è ciò che sta facendo la Giunta Marino dopo l’esito del referendum svolto tra i dipendenti di Roma Capitale, che ha bocciato l’ipotesi di pre-intesa già firmata dai sindacati CGIL e CISL”, afferma Caterina Fida, dell’ USB di Roma Capitale.
“Il voto – prosegue Fida – ha espresso un grosso segnale di sofferenza del personale comunale, che chiede sia riaperta la discussione e, con l’intelligenza e la collaborazione di tutti, si scriva il nuovo contratto collettivo. L’Amministrazione capitolina continua invece con azioni arroganti, revocando illegittimamente la delibera di Giunta che sospendeva alcune disposizioni dell’Atto Unilaterale per il settore scolastico-educativo, tra le quali l’invio di supplenti, ed obbliga il personale ad utilizzare le ferie nel periodo in cui è a disposizione”.
“Le conseguenze sono allucinanti. Nei nidi è nelle scuole – denuncia la rappresentante USB – il mancato invio di supplenti sta provocando situazioni simili, se non peggiori, a quelle che già denunciammo insieme ai genitori nel mese di gennaio, con il rapporto alunni-insegnati ben oltre i limiti di legge, con gravi rischi per la sicurezza dei piccoli e l’impossibilità a svolgere qualsiasi attività didattica. Il personale viene costretto inoltre a ferie forzate nel periodo di chiusura delle strutture e quando questo non è possibile, nella maggioranza dei casi viene mandato negli uffici municipali, dove probabilmente sarà parcheggiato nei corridoi senza alcuna mansione per tutta la durata del turno di lavoro”.
“E’ una situazione veramente esplosiva, che ci vede costretti a riconfermare lo stato di agitazione. Se i nidi e le scuole sono tra le prime vittime sacrificali della vendetta di Marino e della sua Giunta, presto questa si estenderà ad altri settori. Intanto l’USB, insieme ad altre sigle sindacali, indice per il 9 aprile un’assemblea generale di tutti i lavoratori capitolini per coordinare una risposta unitaria di lotta”, conclude Caterina Fida.

* controlacrisi.org

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