Che in Gran Bretagna, e a Londra in particolare, ci sia la cassaforte del tesoro “nero” non è una novità. Molti fascisti italiani fuggiti nei primi anni Ottanta per l’attività terroristica dei Nar, sono passati prima nei campi di addestramento falangisti e nella guerra civile in Libano e poi sonofiniti a Londra che ha negato sistematicamente la loro estradizione in Italia. Si sussurra che qualcuno scambiò questa ospitalità con un po’ di lavoro sporco per conto del MI 6, i servizi segreti britannici. Ma è sicuro che a Londra arrivò o crebbe a dismisura il “tesoretto” dei gruppi armati neofascisti italiani, frutto di alcune rapine fatte in Italia, talvolta in proprio altre volte in joint venture con la malavita organizzata. Ed è a Londra che i fascisti italiani mettono su un impero economico, sia attraverso attività legali tramite agenzie turistiche e alberghiere, sia attraverso alcuni fondi di investimento finanziario , uno dei quali intestato a Sant’Arcangelo, l’angelo guerriero la cui ricorrenza coincide con il giorno di fondazione di Forza Nuova. Un altro fondo si chiama St George Educational Trust, poi c’è “Third Position International” e poi ci sono le tante scatole cinesi che la finanza creativa della City di Londra permette di avviare con pochi pounds.
Una conferma di questa speciale connessione tra i fascisti italiani e Londra, emerge – e la cosa non ci sorprende affatto – dall’inchiesta su Mafia capitale e le attività di Massimo Carminati, fascista dei Nar operativo “interinale” della Banda della Magliana.
Quando a dicembre scorso è stato arrestato, sui conti personali di Carminati e della moglie, c’è poco o niente. Carminati per tenersi al riparo dalle molte pendenze giudiziarie e dai risarcimenti economici appare praticamente “povero”. Tant’è che se ne lamenta con i suoi accoliti. In realtà Carminati di soldi ce ne ha e ce ha tanti, come gran parte dei fascisti. Ma dove? Dalle intercettazioni contenute nella prima ordinanza di custodia cautelare (quella di dicembre 2014) emerge un’indicazione precisa: Londra. E’ infatti a Londra che il trader Fabrizio Testa (anche lui detenuto dal dicembre scorso), si reca spesso a Londra per conto di Carminati, e incontra diverse volte Vittorio Spadavecchia, anche lui un noto fascista dei Nar riparato a Londra nel 1982 perché inseguito dalla condanna per l’omicidio del commissario della Digos Franco Straullu. Un altro ex terrorista dei Nar che nella city di Londra si è trasformato in broker nel settore immobiliare.
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