Non avrà effetti immediati sul processo che inizia domani a Milano, ma il voto della Camera – 314 voti a favore e 302 contrari – consente al blocco berlusconiano di sollevare di fronte alla Corte Costituzionale un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato contro i giudici che hanno rinviato a giudizio il premier Silvio Berlusconi per il caso Ruby. La richiesta della maggioranza è stata approvata, dunque, con dodici voti di scarto.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dato lettura dei numeri limitandosi a riferire che la richiesta è passata con 12 voti di scarto. I numeri sono stati accessibili solo successivamente. Dal tabellone emerge che la maggioranza ha guadagnato due voti: quelli dei liberaldemocratici Daniela Melchiorre e Italo Tanoni, fino ad oggi deputati di opposizione, che questa mattina però erano stati ricevuti in persona da Berlusconi a palazzo Grazioli. Il voto della Camera, è stato accolto con fischi, urla e suoni di sirene da stadio dal sit in di piazza Montecitorio.
Ma le aule parlamentari non finiscono mai di sorprendere negativamente. Infatti si è appreso che il 29 marzo scorso, alcuni senatori del Pdl hanno presentato un ddl costituzionale per abolire la norma transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista. A firmare il disegno di legge sono stati Cristiano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bonacin, Achille Totaro e Egidio Digilio (Fli), ma quest’ultimo ha successivamente ritirato la propria firma dalla proposta.
Secondo la ricostruzione del giudice Salvini informato da alcune fonti “nere”, uno dei firmatari del disegno di legge, il sen. Cristiano De Eccher, ex militante di spicco del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale, sarebbe il custode del timer della bomba di piazza Fontana. Il sen. Fabrizio Di Stefano ha invece ricevuto a settembre un avviso di garanzia per corruzione in Abruzzo relativa all’inchiesta sulla società Deca. Il sen. Bornacin è invece famoso per aver querelato Vittorio Agnoletto per alcune dichiarazioni sugli scontri al G 8 di Genova nel 2001 fatte durante la trasmissione Annozero e per aver colpito con un pugno un ragazzo che per le strade di Genova aveva contestato il ministro La Russa.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa