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Roma: ferito stranamente un leader di CasaPound

Tra le 14 e le 14.15, come racconta lui stesso agli inquirenti. Antonini aveva da poco lasciato la sede del municipio, dopo una riunione del consiglio prima e della commissione cultura poi. Ed era montato sul proprio scooter.

Sulla via Flaminia, all’altezza del Centro Euclide, due uomini in moto, con il volto coperto dal casco integrale, si sono accostati a lui: quello sul sellino posteriore lo ha colpito sulla coscia sinistra, forse con uno sparachiodi: la polizia scientifica ha trovato un innesco dell’utensile, ma non tracce di sangue, presenti invece sullo scooter. Non è dunque chiaro se il luogo dell’agguato sia davvero quello. Antonini ha fatto ritorno – con le sue gambe, pardon, con il suo scooter, alla sede del Municipio, da dove un consigliere (Federico Targa) l’ha poi accompagnato all’ospedale Villa San Pietro.

Antonini ha iniziato a militare a 16 anni nel Fronte della Gioventù, ricoprendo incarichi dirigenziali. Nel 2002 viene chiamato da Francesco Storace, a far parte della sua segreteria politica, incarico che ricoprirà fino al 2005. Nello stesso anno entra nell’associazione di ultradestra CasaPound, fino a diventarne vice-presidente. Nel 2008 viene eletto consigliere allo sport nel municipio Roma XX, quartiere bene, tradizionalmente di destra. Cuore della destra vicina ai Nar negli anni ’70 e ’80: Cassia, Flaminia e Fleming. Collaboratore del mensile e del periodico è un impiegato dell’Astral (Azienda Strade Lazio) ed è anche dirigente sindacale Ugl. Aministratore e sindacalista allo stesso tempo, alla faccia di ogni conflitto di interesse.

Il 5 aprile era tra i capintesta che hanno guidato l’occupazione della scuola Parini di piazza Capri, a Montesacro; un edificio pubblico abbandonato. Respinti dalla resitenza del quartiere: lì viino è stato ucciso Valerio Verbano.

Antonini è anche tra i 12 indagati per l’irruzione nella notte del 4 novembre del 2008 nella Rai di via Teulada, con un tentativo di blitz negli studi del programma ‘Chi l’ha visto?’, che aveva mandato in onda immagini degli scontri avvenuti a piazza Navona, pochi giorni prima, tra i suoi mazzieri di “Blocco studentesco” e quelli di sinistra. Oltre a lui, è indagato anche il presidente di Casapound Italia, Gianluca Iannone. Ai dodici, identificati dalla Digos, viene contestayo il concorso in violenza e minaccia aggravate a incaricati di pubblico servizio.

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