Menu

Tripoli bel suol d’amore e di bombe

Berlusconi ha deciso che anche l’Italia bombarderà la Libia, precisando ovviamente che sarà solo “con missili di precisione su obiettivi specifici” e soprattutto al fine “di assicurare la cessazione di ogni attacco contro le popolazioni civili”.

Il presidente Usa Barack Obama, è stato chiamato direttamente da Silvio Berlusconi per informarlo della decisione. Il Ministro della Difesa, La Russa, inn una intervista rilasciata a SkyTg24 , ha spiegato che “le ragioni di cambiamento e accrescimento di assetti” da parte dell’Italia nella missione in Libia “dipende esclusivamente o soprattutto dal maggior rischio che stanno correndo i cittadini libici”. Senza alcun pudore il PD – subalterno al fumus bellicista del Presidente Napolitano – si dice soddisfatto, tanto che Anna Finocchiaro ha già annunciato l’ assenso del pricipale partito di opposizione: “se verranno confermati i confini della risoluzione ONU 1973”.

Al momento l’unica forza politica che si è detta contraria alla partecipazione italiana ai bombardamenti sembra essere la Lega, ma Berlusconi ritiene di poter convincere Bossi ad accettare la realpolitik delle alleanze internazionali dell’Italia.

Ad essere utilizzati nei bombardamenti saranno i cacciabombardieri Tornado. Sono dotati di quattro missili Storm Shadow, mentre in una seconda fase potranno entrare in azione anche gli AV8 B Plus, detti anche Sea Harrier II, appartenenti alla Marina militare e imbarcati sulla portaerei Garibaldi già posizionata nel Mediterraneo. I Sea Harrier utilizzano bombe di precisione e prevedono un impiego a più alto rischio. La testata dello Storm Shadow ha 450 chili di esplosivo a fronte di un peso complessivo del missile di 1.200 kg. Non è ancora noto in definitiva quanti saranno i velivoli impiegati fin dall’inizio dei bombardamenti, ma si ipotizzano dai cinque agli otto aerei.

Insomma, l’Italia, come le altre potenze della Nato, bombarderà la Libia ma solo “per il bene della popolazione civile”. Il fatto che questo avvenga esattamente un secolo dopo l’invasione coloniale italiana della Libia, sembra far girare corticosamente al’indietro la ruota della storia.

A Tripoli ieri mattina una ventina di donne ssi erano recate dal vescovo Martineli per pregarlo “di fare qualcosa affinchè cessino i bombardamenti NATO sulla città, perché sono spaventate e lo sono ancora di più i loro bambini”, come racconta monsignor Innocenzo Martinelli a La Stampa . L’unica voce contraria ai bombardamenti arriva quindi da monsignor Martinelli, che sottolinea che con questa guerra si sta “distruggendo la Libia” appellandosi direttamente a Berlusconi affinché riveda “questa decisione” e riavvii “un’azione diplomatica”. “Per favore. L’Italia dica “ci siamo sbagliati e abbandoni questa strada, che offende la dignità dell’uomo e va contro quanto auspicato anche nelle ultime ore da Benedetto XVI’. Non c’è solo la forza: rinsavite”.

La Tv libica ha confermato che la Nato ieri sera ha effettuato nuovi raid su Tripoli colpendo «obiettivi civili e militari» nei quartieri orientali di Ain Zara e Bir Al-Ghanam. Citando fonti militari, l’emittente ha affermato che «l’aggressore colonialista» ha provocato alcune vittime ma non ne ha precisato il numero. La notizia dei raid era stata anticipata ieri sera da alcuni testimoni, che avevano parlato di almeno cinque potenti esplosioni nel settore est della città.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *