Secondo quanto riferisce il quotidiano La Stampa, alcuni commandos del famigerato battaglione “Col Moschin” sarebbero già sul terreno libico. Sono arrivati in segreto a Bengasi via mare, probabilmente partiti dalle navi militari italiane che stazionano nel Mediterraneo al largo della Libia. Il loro compito è quello di illuminare con i laser gli obiettivi che vengono poi colpiti dagli aerei della Nato. Ad essi si sono aggiunti altre forze speciali e due ufficiali del COI (Comando Operativo Interforze).
Ma non ci sono solo i consiglieri militari italiani sul terreno libico. A loro si aggiungono unità di forze speciali, prevalentemente incursori britannici (Sas e Sbs), francesi (commando de Penfentenyo e de Montfort), statunitensi (Seal, Delta, Berretti Verdi e forze paramilitari della Cia), e, infine, spagnole. I commandos dei paesi Nato, a parte quelli di Madrid e i Green Berets Usa che si occupano di addestrare i ribelli, hanno il compito di individuare a terra le coordinate esatte dei bersagli che verranno poi colpiti dagli aerei.
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