Il decreto, dopo un esame lampo al Senato, è passato all’esame della Camera che lo licenzierà definitivamente domani. I voti favorevoli al Senato sono stati 161, i contrari 135 e 3 gli astenuti.
Dalle prime notizie che trapelano, nella manovra sono stati rafforzati i tagli su sanità e pensioni ridotti ormai a un vero e proprio bancomat. A sorpresa viene anticipato l’ingresso del ticket sanitario. Si pagheranno 10 euro per le visite specialistiche e 25 euro per il codice bianco al pronto soccorso. Quanto alle pensioni chi ha 40 anni di contributi andrà in pensione un mese più tardi già a partire dal 2012, due mesi dopo nel 2013 e tre nel 2014. Le rivalutazioni delle pensioni sarà congelato o ridotto per chi ha una pensione fino a 2380 euro (lordi).
Previsti anche tagli alle cosiddette pensioni d’oro con un prelievo del 5% sulle pensioni superiori ai 90 mila euro l’anno e del 10% per chi supera i 150 mila euro. A quanto pare sono invece sparite la tassazione sulle transazioni finanziarie mentre chi ha azioni, obbligazioni o titoli di Stato subirà un prelievo di 34,20 euro fino a 50 mila euro, 70 fino a 150 mila, 240 tra 150 e 500 mila, 680 oltre i 500 mila euro. Il governo inoltre rilancerà a tutto campo le privatizzazioni. Intervcendo all’assemblea dell’ABI (l’associazione delle banche) Tremonti, ha affermato che “dobbiamo certamente iniziare un processo di privatizzazioni”. Infatti, “verso l’alto prevediamo una deroga al vecchio Dpcm sulle privatizzazioni. Ora si potrà procedere – ha detto Tremonti – in maniera meno farraginosa ma con tutte le garanzie” mentre anche “I comuni saranno spinti a vendere i loro asset attraverso meccanismi d’incentivazione e disincentivazione”, ha spiegato, ma “naturalmente non potranno vendere l’acqua” oggetto del referendum popolare che ha detto un chiaro no alla privatizzazione.
Non solo. Il governo che “voleva mettere le mani nelle tasche degli italiani”, non introdurrà nuove imposte ma eliminerà le agevolazioni e le riduzioni fiscali su quelle esistenti. Il risultato per le famiglie sarà identico e forse anche peggiore. La stretta della manovra fiscale s’abbatte sulle famiglie con tagli su asili nidi, nuclei con figli e spese mediche. Il taglio lineare del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 toccherà tutte le 483 agevolazioni fiscali anche quelle per le famiglie. Fra le numerose voci vengono colpiti i nuclei con figli a carico, le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Lo prevede l’emendamento del relatore alla manovra. Per rafforzare la manovra il governo ha deciso di far entrare subito nel decreto il taglio di tutte le agevolazioni fiscali con l’obiettivo di recuperare un gettito pari a regime a 20 miliardi (4 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014). In pratica, la stretta verrà prima adottata ma potrebbe essere rimodulata se entro il 30 settembre 2013 il governo eserciterà la delega con la riforma fiscale. Tra le altre detrazioni e deduzioni che subiranno il taglio lineare anche quelle per il risparmio energetico, le ristrutturazioni edilizie, il terzo settore e le Onlus, l’Iva, le accise e i crediti d’imposta.
C’è grande attesa oggi per l’asta prevista sui titoli di stato italiani, una scadenza che arriva nello stesso momento in cui il Senato vota sulla manovra economica del governo. Il Tesoro emetterà oggi quattro diverse categorie di titoli di stato con scadenze comprese tra cinque e 15 anni per un valore fino a 5 miliardi di euro. Si tratta della prima vendita di titoli di stato a lungo termine da quando il rendimento sui titoli decennali ha testato il 6,02% lo scorso 12 luglio, attestandosi al valore più elevato dal 1997, ovvero in quattordici anni
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